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Vecchie e nuove politiche di mercato.

Il ritorno del formato LP nel mercato musicale e nei grandi megastore e quello che c'è dietro queste operazioni di mercato delle major.


Il vinile irrompe nuovamente sul mercato.

Negli ultimi mesi abbiamo potuto assistere ad uno strano fenomeno, strano proprio perchè non ha riguardato il mercato musicale settoriale o specializzato, ma il mercato musicale di massa rappresentato dalle varie Ricordi, Feltrinelli e Mediaworld. In questi mega store musicali, infatti, sono comparsi incredibilmente slogan pubblicitari e settori dedicati a nuovissimi LP fiammanti, ristampe e quant'altro su questo vecchio (ma mai superato) formato. Insomma i megastore musicali che hanno liquidato in fretta e furia (e troppo presto) questo formato, ora lo stanno incredibilmente rilanciando spinti dalle nuove strategie di mercato delle major ovviamente.


Nuove e vecchie politiche di mercato.

Le major, verso la fine degli anni 80, hanno imposto il formato CD e liquidato in fretta e furia il formato dell'LP. Ovviamente il tornaconto era meramente economico (per loro). Il supporto digitale costava meno alle major e, con la scusante della qualità "audio perfetta" (quando poi non era nè migliore nè peggiore di quella dell'LP) ne alzarono addirittura i prezzi rimangiandosi tutte le parole iniziali di "prezzi minori". Per anni hanno venduto CD-Audio a prezzi anche 20 volte superiori al costo del prodotto finito e speculato fino all'ultima briciola speculabile sulla passione dei fruitori di questa splendida forma d'arte. Quando si sono accorti dell'immane errore fatto oramai era troppo tardi per tornare indietro. Il CD si era affermato come nuovo standard (e lo è ancora) musicale. Perchè errore? Ci si è accorti che il supporto digitale era facilmente copiabile, infinite volte e senza perdita qualitativa. Con l'avvento dei masterizzatori e dell'informatizzazione delle case dei cittadini di tutto il mondo, è fin troppo facile immaginare i risultati di aver imposto il CD come standard musicale. Il lavoro della pirateria è diventato facilissimo e il fatturato dell'illecito si è incrementato esponenzialmente, le perdite per le major sono state miliardarie e a nulla sono valsi i tentativi e le varie politiche di mercato per arginare il tutto. D'altro canto, l'avvento della musica software compressa di bassa qualità come l'MP3 e simili, ha affossato ulteriormente i fatturati delle major (il mondo è una ruota e, sinceramente vedere ex tiranni come le major alla frutta, non mi scontenta per nulla). I vari tentativi di creare nuovi standard di supporti fisici con tecnologia digitale non copiabili per imbrogliare ancora una volta l'ascoltatore come l'SACD (Super Audio CD), sono falliti miseramente (come sono falliti in passato Minidisc, Laserdisc, ecc...ecc...). Lo standard CD si è dimostrato fortunatamente troppo forte e troppo radicato e la battaglia vinta dal CD nei confronti di amenità come SACD e DVD-Audio ha impedito alle major di intraprendere nuove folli corse alle speculazioni dei poveri consumatori. La corsa alla ricerca di tecnologie per propinare nuovi standard musicali si è quasi fermata perchè il mercato non spinge più verso il supporto fisico, quindi, probabilmente, il CD e l'LP saranno gli ultimi grandi standard fisici musicali rimasti. Ci si è resi conto che sostituire quindi il CD con un altro supporto fisico digitale è assolutamente inutile...tanto vale rilanciare un qualcosa di già eistente, rodato e sicuramente non copiabile: l'LP. 
La musica software (MP3 ecc...) ha dato un'altra decisiva e letale stoccata alle major, su due fronti: un fronte illegale grazie al fenomeno del peer-to-peer ed un fronte legale, quello dei negozi musicali on-line non gestiti dalle major che vendono musica in mp3.  Uno dei motivi di maggiore guadagno per le compagnie discografiche era ed è comunque vendere musica "fisica" (CD e, una volta, LP), ma siccome in un mercato musicale senza più senso nessuno punta più al prodotto fisico, le major stanno cercando di imporsi anche nel mercato della musica software. L'ultima ancora di salvataggio per cercare di tenere ancora in vita il settore della musica fisica che esse stesse hanno contribuito a distruggere e così incassare nuovi fondi è stata tentare la carta dell'LP. Infatti l'LP è un supporto fisico che attrae, è non copiabile, non masterizzabile, impossibile da riversare in MP3, o meglio, difficile farlo semplicemente come lo si fa con un CD. La carta dell'LP è quindi l'ultima carta che major sempre più con l'acqua alla gola stanno giocando per cercare di rilanciare e riguadagnare con supporti fisici prima di cimentarsi totalmente nel mercato della musica software. Fortunatamente per noi amanti della musica il CD dal punto di vista audio, col miglioramento dei lettori CD, si è rivelato un prodotto eccellente (quando il master era un BUON master), ma se la tecnologia dei lettori CD si fosse fermata a pochi anni dopo il lancio del CD (come magari avrebbero voluto le major), non credo che alle major avrebbe importato nulla, perchè erano pronte a lanciare altri formati (e ci han provato lo stesso fallendo miseramente). Dopotutto spacciarono il CD come prodotto "perfetto" quando la tecnologia dei lettori CD era primitiva e quando qusto supporto non poteva tecnicamente suonare alla pari di un LP. L'imposizione del CD come standard duraturo (più di quanto le major avrebbero voluto) ha fatto si che la tecnologia dei lettori CD si sviluppasse esponenzialmente tanto da darci, oggi come oggi, prodotti eccellenti...oggi, non certo 15 anni fa. Un CD prodotto bene degli anni 80, solo con i moderni lettori CD lo si può ascoltare carpendone tutte le informazioni audio, non certo 15/20 anni fa! Le major sapevano della potenza del supporto digitale, ma sapevano anche dell'impotenza degli allora lettori CD a differenza dei giradischi ed hanno mentito. La forte affermazione dello standard del formato CD è stata, in prospettiva futura, molto importante per i consumatori (al contrario di quello che avrebbero voluto le major). Se il CD non si fosse così prepotentemente affermato avremmo avuto nelle nostre case decine di dischi, in decine di formati, decine di lettori e decine di milioni di vecchie lire buttati al vento. Ora ipocritamente le major, dopo aver boicottato per anni il vinile, tentano di lanciarne una nuova triste moda, proprio oggi, quando la tecnologia dei lettori CD è al suo TOP, la stessa identica cosa che fecero quando la tecnologia del giradischi eral al TOP. Solo che allora lanciarono un nuovo formato, oggi invece, vista l'impossibilità di far affermare nuovi formati fisici, ne riciclano uno vecchio.


Altri motivi del rilancio del vinile.

L'LP ha il suo rilevante "cool factor": è molto diverso graficamente da un CD, ha un package migliore. Comprare un LP con la sua grande custodia, le immagini grandi e tutto il resto ha un suo antico fascino (anche per chi, come me, ha basato la sua collezione su CD), questo fascino può incentivare all'acquisto maggiormente di quanto possa farlo un CD, specialmente per coloro che dalla musica software vogliono cominciare a comprare musica "fisica". Queste persone, abituate a comperare cd-r o masterizzare Mp3 (legali o meno) su cd-r, vedono un LP come una cosa molto più diversa dai loro Cd-r di quanto possa sembrare loro un CD-Audio e ne sono invogliate maggiormente all'acquisto (senza sapere che anche un CD-Audio è cosa totalmente diversa da un Cd-R, ma è innegabile che l'impatto "grafico" ha una suo perchè).  Se un consumatore medio abituato agli MP3 ed ai Cd-R vuole acquistare un supporto fisico, lo farà con maggior voglia comperando qualcosa di più lontano e possibile dai Cd-R che ha sempre sotto gli occhi. Come già detto inoltre un LP può essere un supporto perfetto per le major per riuscire ancora a vendere supporti fisici grazie alle sue qualità di sicurezza e difficoltà nella copia. Il problema è che, spesso, questi nuovi LP sono rimasterizzati male, acquisendo tutte le caratteristiche negative delle cattive rimasterizzazioni dei CD. Le major hanno creato e poi distrutto il concetto di produzione professionale, e di certo non lo riprenderanno oggi. Il rilancio dell'LP non è un rilancio dettato da una strategia che mette al primo posto l'amore per la musica, è un rilancio dettato unicamente da meri scopi commerciali, nonchè ultimo tentativo, da parte delle major, di ricavare soldi dai poveri utenti e da chi ancora ama questa musica. Già immagino la schiera (fortunatamente sarà esigua, almeno spero) di nuove mentalità che si formeranno con questa nuova campagna discografica del tipo "anche il peggior LP suona meglio del miglior CD", mostruoso e deleterio.


La colpa delle major.

Certo, è grazie alle major che tutta la magia dell'Hard'n Heavy music è potuta esplodere. Le major hanno fatto fluire fiumi e fiumi di miliardi di dollari negli anni 80. Grazie a quei soldi abbiamo assistito alla creazione di capolavori incredibili che solo grazie a produzioni perfette e costosissime avrebbero potuto essere tali. E poi: concerti, finanziamenti, pubblicità, promozioni e ancora soldi su soldi. Ma le stesse major non si sono fatte nessun problema a distruggere tutto quando i venti tiravano artisticamente altrove. E sono le major che hanno contribuito a distruggere il supporto fisico con decenni di politiche prezzi assassine. Hanno promesso, in era LP, che il CD avrebbe abbattuto i costi della musica. Un inganno: i CD costavano anche più delle nuove uscite in LP. Per decenni si sono arricchiti alle spalle dei consumatori e quando hanno visto che il supporto digitale si stava rivoltando contro di loro, hanno cercato di imbrogliare ancora chi la musica la comperava lanciando sul mercato fantomatici supporti miseramente falliti come il DVD-Audio e il SACD ed ancora più cari, per tentare di svuotare ulteriormente le tasche di chi invece dovevano rispettare. Ora si paga il conto.
Inoltre la musica sempre meno sensata e sempre più puerile e massificata che hanno contribuito a spargere nell'ultimo decennio ha contribuito non poco all'azzerarsi del principio culturale che c'è dietro l'acquisto del supporto fisico, sia esso CD che LP. Il fenomeno dell'MP3 e della musica software è anche conseguenza di tutto ciò. Non credo che il rilancio dell'LP andrà lontano. Se acquisterà, grazie al suo fascino, nuovi adepti (come spiegato prima), sarà solo una percentuale esigua. Il 98% di chi compra dischi in mp3 continuerà a comprarli in mp3 perchè è tutta una complessa concezione culturale che è andate perduta e che di certo il rilancio dell'LP non contribuirà a ripristinare. Vi immaginate la lotta Ipod vs LP? Chi sarà secondo voi lo sconfitto? Il mercato musicale si spinge in direzione sempre più lontana dal supporto fisico e sia CD che (molto meno) LP saranno un domani prodotti solo da label settoriali e specializzate per pochi appassionati.


Il futuro.

Il futuro secondo me è la musica software NON compressa, che, con l'esponenziale crescita dei gigabyte degli hard disk e delle linee ADSL, sarà plausibile entro pochissimi anni. La musica software, sebbene NON compressa, sarà comunque una perdita per gli appassionati che amano comperare il supporto fisico, che amano il rito di porre un CD sulla piastra o adagiare una puntina su un solco di un LP, per chi considera l'ascolto della musica come l'arrivo più importante di un processo fatto di tante piccole emozioni di contorno. Quando prendo tra le mani un disco, esso mi ricorda un particolare momento...quando ascolto la musica di quel disco...sembra rivivere quel particolare momento, e poi? Le attese, le passegiate per comperare un CD che da tempo si cercava, i regali che ti ricordano persone care, ecc...Che freddezza la musica software scaricabile, seppur non compressa. Vi immaginate un appassionato di vino, costretto a bere del pregiato Amarone in un bicchiere monouso di plastica?! Il sapore è lo stesso certo...ma c'è quel qualcosa di incompleto. Quel qualcosa è quel secondario e piccolo mondo fatto emozioni di contorno necessario a completare una splendida passione come la musica. Certo, la musica software non compressa sarà almeno scevra dell'ipocrisia dei nuovi supporti fisici che hanno tentato di imporre le major come il DVD-Audio ed il SACD, ma per tutti i più profondi appassionati di questa splendida forma d'arte che amano anche le piccole emozioni di contorno ed il "rito" che prepara ad un ascolto, saranno tempi bui e vedranno relegate le loro speranze solo a label settoriali intente alla ristampa (sperando professionale) di album (preferibilmente) su CD.

Vincenzo Ferrara.
Data pubblicazione: 06/4/2007


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