Gruppo: Stryper
Album: To Hell With The Devil
Label: Enigma
Anno: 1986
Nazione: USA
Genere: Class Metal
Indubbiamente gli Stryper, nel lontano 1984 con l'EP "The Yellow And
Black Attack", fecero definitivamente decollare il fenomeno del "white
rock" che tanto sfondò nel mercato americano. Fenomeno
questo, che,
sebbene portato già avanti e sottotono in ambito decisamente più
discreto (e sincero) da band come i cult heroes Petra (ed altri) fin dai lontani
anni 70, aveva avuto un ruolo di nicchia fino all'avvento della band
dei fratelli Sweet, band che fu, indubbiamente, un elemento scatenante
importantissimo per il movimento. Certamente i primi a concettualizzare
decisamente nel mondo di questa musica
il fenomeno White Metal (o christian Hard Rock, o Christian metal)
furono loro. Sebbene non certo i primi a creare dischi dediti
totalmente ad un rock cristiano, furono sicuramente i primi ad abbinare
a queste tematiche una musica ed un look totalmente hard'n heavy
e a creare
pirotecnici live show. "To hell With The Devil" è stato forse il
capitolo più ambizioso, riuscito e completo dell’intera Stryper's
discography con oltre due milioni di copie vendure ("disco di platino"
in USA). La band ricevette anche molte critiche, al tempo, da parte di
numerosi - quanto folli - predicatori televisivi americani che
accusavano i fratelli Sweet (voce e batteria della band) di usare a
sproposito il nome di Dio.
Incuranti di ogni tipo di critica gli Stryper inaugurano il loro killer album con l’antemica rasoiata metallica cristiana che viene a titolo di "To hell WithThe Devil" intenta a mostrare al mondo le incredibili performance vocali di Miahcel Sweet. Le melodie della chitarra di Oz Fox si intrecciano magicamente nei funambolici ricami della AOR oriented “Calling On You” che cede ben preso il passo alla indiscussa hit “Free” (melodic rock attack!). La ballad “Honestly” trasporta l'ascoltatore su territori tanto romantici quanto articolati mentre il seguente up-tempo “The Way” colloca il disco su binari percorsi da un elettrizzante Class Metal di matrice Dokken. “Sing Along Song” è rock/gospel mentre si torna all'Hard fiero ed impetuoso con le rapide progressioni melodiche della successiva “Holding On”. La carica fiammeggiante dell'Heavy Metal thunder di “Rockin The World” mostra ancora una volta gli intenti della musica concettualizzata nel nome Stryper. “All of Me” è una deliziosa ballad che esplora i più romantici territori AOR. Le rasoiate chitarristiche marchiate "Iron Maiden" si affacciano nella grintosa "More Than A Man” che riporta l’act Stryper in ambienti Heavy Metal d’assalto grazie ad un andamento irruento e massiccio che fa del suo forte addirittura l’epicheggiante refrain. Si chiude così un album, all’insegna della più pura forma di rock cristiano, un monumento imprescindibile per tutta la corrente dell’Hard'n heavy a stelle e strisce, un disco nel quale gli Stryper dimostravano al mondo intero che l'Heavy Metal non era affatto la musica del diavolo ma che anzi poteva essere, tranquillamente, anche la musica del Signore.
Incuranti di ogni tipo di critica gli Stryper inaugurano il loro killer album con l’antemica rasoiata metallica cristiana che viene a titolo di "To hell WithThe Devil" intenta a mostrare al mondo le incredibili performance vocali di Miahcel Sweet. Le melodie della chitarra di Oz Fox si intrecciano magicamente nei funambolici ricami della AOR oriented “Calling On You” che cede ben preso il passo alla indiscussa hit “Free” (melodic rock attack!). La ballad “Honestly” trasporta l'ascoltatore su territori tanto romantici quanto articolati mentre il seguente up-tempo “The Way” colloca il disco su binari percorsi da un elettrizzante Class Metal di matrice Dokken. “Sing Along Song” è rock/gospel mentre si torna all'Hard fiero ed impetuoso con le rapide progressioni melodiche della successiva “Holding On”. La carica fiammeggiante dell'Heavy Metal thunder di “Rockin The World” mostra ancora una volta gli intenti della musica concettualizzata nel nome Stryper. “All of Me” è una deliziosa ballad che esplora i più romantici territori AOR. Le rasoiate chitarristiche marchiate "Iron Maiden" si affacciano nella grintosa "More Than A Man” che riporta l’act Stryper in ambienti Heavy Metal d’assalto grazie ad un andamento irruento e massiccio che fa del suo forte addirittura l’epicheggiante refrain. Si chiude così un album, all’insegna della più pura forma di rock cristiano, un monumento imprescindibile per tutta la corrente dell’Hard'n heavy a stelle e strisce, un disco nel quale gli Stryper dimostravano al mondo intero che l'Heavy Metal non era affatto la musica del diavolo ma che anzi poteva essere, tranquillamente, anche la musica del Signore.
Vincenzo Ferrara.
Data pubblicazione: 18/02/2006