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Gruppo: Manowar

Album: Into Glory Ride

Label: Geffen

Anno: 1983

Nazione: Geffen

Genere: Epic Metal

"Into Glory Ride" è un disco cardine che battezza con la parola EPIC METAL quella frangia di Heavy Metal devoto a sonorità eroiche, pagane, bellicose (o romantiche a seconda della band) ma tutte accomunate da una profondità epica degli arrangiamenti e dal pathos che riuscivano a scaturire. "Into Glory Ride" quindi è un disco cardine per la storia di questa musica ed i Manowar, una delle band più oltranziste, ne sono un tassello fondamentale (incarnando di questo stile il lato più pagano e barbaro). Solo loro poteva essere un'opera che affonda le proprie radici musicali nella più eroica e violenta letteratura di Howard. Il mito di Conan e le leggende di arcaiche saghe sembrano rivivere in ogni riff ed in ogni arrangiamento del Manowar sound.
L'album inizia con l'arrogante "Warlord", sebbene il vero atto di apertura di questa epopea prende il nome di "Secrets Of Steel": la saga dell'acciaio, il mondo di Aquilonia, le gesta eroiche di antichi guerrieri sembrano rivivere in modo tanto sorprendente quanto naturale. Howard avrebbe apprezzato. Dopo la pagana magia di "Gloves Of Metal", è Odino questa volta a spalancare per la prima volta le porte del paradiso degli eroi ai Manowar grazie a "Gates Of Valhalla", inno in onore degli dei composto da un fragoroso ritornello che mette in mostra l'eroe degli eroi Eric Adams intento in una prestazione vocale inarrivabile. Il basso di DeMaio scandisce la pura violenza musicale di "Hatred", arcigno componimento, sintesi perfetta della più pura violenza sonora. "Revelation", dai temi biblici, continua ed erge questa epopea ad uno dei suoi punti più alti: la song, infatti, è uno dei componimenti più monumentali della storia di questa musica. L'incedere finale immerso in un enfatico crescendo di emozioni è ancora oggi leggenda. Il disco o, meglio, il poema epico è concluso dalla fantastica e spietata marcia non a caso intitolata "March For Revenge (By Soldiers Of Death") che si rivela essere, ancora una volta, un capolavoro di pagana e micidiale epicità dove l'inno alla vendetta di un guerriero che perde il fratello in battaglia sembra rivivere in tutta la sua romantica carica eroica in una incredibile miscela di emozioni.

<<Tutta la mitologia che infonde l'anelito vitale in questo genere di musica si sublima nei MANOWAR: nell'83 il pubblico piu' emozionale del rock ha ancora bisogno di EROI, e Manowar è pura incarnazione dell'eroe, ma in senso assolutamente ideale e leggendario...mitologia, non ideologia>> (Beppe Riva, recensione "Into Glory Ride", Rockerilla, n°37, 9/1983).
Volevo soffermarmi, in conclusione, su queste parole di B. Riva che ritengo portatrici di un messaggio molto importante. Molte persone hanno stravolto il senso di questa musica ergendola ad "ideologia". Questo è stato un primo passo verso la lenta fine dell'Heavy Metal, una musica nata non per essere ideologia di vita, ma per essere MITOLOGIA. La nostra vita non è fatta per vivere in funzione di fantomatiche ideologie musicali, ma è la musica che è creata per vivere in funzione della nostra vita arricchendone ogni momento (come ogni corrente artistica degna di questo nome). Mitologia quindi, non ideologia e Into Glory Ride, tornando è noi, è stato ed è uno dei più grandi affreschi mitologici contemporanei.
Vincenzo Ferrara.
Data pubblicazione: 07/10/2007