Gruppo: Judas Priest
Album: Turbo
Label: Columbia
Anno: 1986
Nazione: UK
Genere: Class Metal
Era il 1986, l’Hard Rock melodico ed il Class Metal era esploso in USA
in tutto il suo splendore e la band di Tipton e compagni sentiva il
bisogno di sbancare negli States cogliendo quell’incredibile momento.
La svolta nel sound fu inevitabile, anche per la voglia di Tom Allon
(produttore) e di Tipton di sperimentare le nuove tecnologie di
registrazione digitale ed i nuovi sintetizzatori. Il look della band
diventò ruffiano ed elegante. Luminose giacchette in pelle, occhiali
Ray Ban e capelli cotonati presero il posto delle borchie mentre il
sound sterzò vero un rovente Heavy Metal di classe di grandissima
caratura. Ancora oggi molti imbecilli “metallari” amano gettare fango e
screditare questo disco, nella migliroe delle ipotesi lo hanno sentito
di sfuggita o, addirittura, ne parlano per il classico “sentito dire”
che accomuna, purtroppo, la quasi totalità degli ascoltatori di questa
incredibile musica, intenti oggigiorno più a ruttare per strada ed a
vestire di pezze che amare l’Heavy Metal sound. Sciocche critiche
tuttavia non hanno impedito che Turbo diventasse uno dei più grandi
dischi degli anni 80 di questa incredibile band.
Il disco si apriva con i ritmi futuristici che accompagnavano l'energizzante incedere della tecnologica Turbo Lover, spettacolare componimento scandito dalla eccezionale interpretazione vocale di Rob Halford e dagli asettici ritmi delle guitar-synth del duo Tipton/Downing. Una carica di melodic Hard Rock faceva capolino attraverso le melodie della ruffiana Locked In e del class rock delle cromate Private Property e Parental Guidance. L'arena rock di Rock You Around The World ci immergeva in un incredibile anthem da stadio mentre synth atmosferico/spaziali introducevano il capolavoro indiscusso del disco che prendeva il titolo di Out In The Cold, glaciale e tecnologico brano scolpito da riff che sembravano riuscire ad incidere con grandissima disinvoltura questo blocco di lucido e brillante acciaio proveniente direttamente dal futuro. L’Hard melodico di Wild Nights, Hot & Crazy Days proiettava la band su musicalità più spensierate mentre il duo Tipton/Downing non mancava di elargire ancora una volta interessanti lezioni di millimetrica calibratura musicale nella seguente Hot For Love, tour hi tech nella terra dell’Heavy Metal di classe. Il disco era chiusto dall’inossidabile Heavy Metal di Reckless, indubbiamente uno dei brani più granitici e potenti del lotto.
Sulla scia di questo disco i Judas Priest daranno il via ad uno spettacolare tour, il "Fuel For Life", dove registreranno, nella data di Dallas, un mastodontico live album, Priest...Live! (dal quale sarà tratta anche una VHS e, più recentemente, un DVD). I tempi sono cambiati, l'epopea dell'Heavy Metal, le magie, la classe, le luci che avevano caratterizzato quegli incredibili anni sono oramai un lontano ricordo. Tuttavia Turbo è molto di più di un ricordo: è una dimostrazione di come si poteva sperimentare un nuovo sound pur rimanendo saldamente ancorati alla sfera della musica hard'n 'heavy. Turbo è anche un perfetto trattato sull'Heavy Metal di classe scritto da alcuni dei migliori docenti che questa musica abbia mai avuto.
Il disco si apriva con i ritmi futuristici che accompagnavano l'energizzante incedere della tecnologica Turbo Lover, spettacolare componimento scandito dalla eccezionale interpretazione vocale di Rob Halford e dagli asettici ritmi delle guitar-synth del duo Tipton/Downing. Una carica di melodic Hard Rock faceva capolino attraverso le melodie della ruffiana Locked In e del class rock delle cromate Private Property e Parental Guidance. L'arena rock di Rock You Around The World ci immergeva in un incredibile anthem da stadio mentre synth atmosferico/spaziali introducevano il capolavoro indiscusso del disco che prendeva il titolo di Out In The Cold, glaciale e tecnologico brano scolpito da riff che sembravano riuscire ad incidere con grandissima disinvoltura questo blocco di lucido e brillante acciaio proveniente direttamente dal futuro. L’Hard melodico di Wild Nights, Hot & Crazy Days proiettava la band su musicalità più spensierate mentre il duo Tipton/Downing non mancava di elargire ancora una volta interessanti lezioni di millimetrica calibratura musicale nella seguente Hot For Love, tour hi tech nella terra dell’Heavy Metal di classe. Il disco era chiusto dall’inossidabile Heavy Metal di Reckless, indubbiamente uno dei brani più granitici e potenti del lotto.
Sulla scia di questo disco i Judas Priest daranno il via ad uno spettacolare tour, il "Fuel For Life", dove registreranno, nella data di Dallas, un mastodontico live album, Priest...Live! (dal quale sarà tratta anche una VHS e, più recentemente, un DVD). I tempi sono cambiati, l'epopea dell'Heavy Metal, le magie, la classe, le luci che avevano caratterizzato quegli incredibili anni sono oramai un lontano ricordo. Tuttavia Turbo è molto di più di un ricordo: è una dimostrazione di come si poteva sperimentare un nuovo sound pur rimanendo saldamente ancorati alla sfera della musica hard'n 'heavy. Turbo è anche un perfetto trattato sull'Heavy Metal di classe scritto da alcuni dei migliori docenti che questa musica abbia mai avuto.
Vincenzo Ferrara.
Data pubblicazione: 27/05/2006.