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Gruppo: Shadow Gallery

Album: Carved In Stone

Label: Magna Carta

Anno: 1995

Nazione: USA

Genere: Prog Metal

Le persone che scrivono (o tentano di farlo) nella miriade di siti della rete spesso hanno una (pessima) cultura musicale formata alla buona negli ultimi 2 anni. In effetti a fine anni 90 c'è stata una tendenza (ancora viva e vegeta tutt'oggi): quella di affibiare a destra e a manca il termine Progressive Metal a qualsiasi band che magari si rendeva promotrice di una proposta musicale un pò più "originale" ed emblematica (sia essa scadente o spettacolare che fosse). Ed è così che in questo calderone chiamato "Progressive Metal" ci sono finiti cani, ma, soprattutto, porci. Lo stesso "ingrato" destino è toccato anche agli Shadow Gallery, americani, inquadrati in un genere che ha fatto si che non attirassero mai la mia attenzione fin quando, sotto suggerimento di un amico, ho decido di dar loro una "possibilità".

"Carved In Stone" non è un album "Progressive Metal" come lo si intende oggi. Infatti, quando per la prima volta ho inserito il disco nel mio lettore e la valanga di note e di riff della opener "Cliffanger" è esplosa in tutta la sua maestosità, ho subito compreso che qui c'era qualcosa di clamoroso, di raffinato ed allo stesso tempo spiazzante e geniale. La seguente "Crystalline Dreams" non ha fatto che rafforzare questa mia impressione consacrando, definitivamente, Carved in Stone nell'Olimpo di questa musica. Non ci sono parole per descrivere i suoi refrain ed i suoi chorus e quella glaciale epicità che emanano. Accenni pesanti ai Queensryche si respirano in tutto il disco e soprattutto nella seguente e tormentata epic metal song che prende il titolo di "Don't Ever Cry, Just Remember" e nella successiva compostezza degli arrangiamenti barocchi dell'eroica "Warcry". Non mancano momenti intimi come quelli presenti nella delicatissima "Celtic Princess" (marcati accenni Rush) o nella struggente ballad "Alaska" (spiccatamente Crimson Glory) mentre echi di un tuonante progressive rock misto ad un freddo epic metal ruggiscono sontuosi attraverso le melodie del capolavoro "Deeper Than Life" (forse la song più Queensryche oriented dell'intero lavoro). L'album è chiusto dalla stupenda suite pomposa ed eroica intitolata "Ghostship" dove i nostri alternano momenti di pura epicità a raffinati barocchismi. Gli Shadow Gallery sono questo, sono la naturale e complessa evoluzione (senza sconfinare in generi alternativi) di un sound caro a band come Queensryche, Crimson Glory e Rush. Sono, insomma, una delle tante e incredibili porte che la musica ci mette a disposizione, ogni giorno, per aiutarci a varcare quel magico mondo dei sogni.
Vincenzo Ferrara.
Data pubblicazione: 06/04/2007.