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Gruppo: Outside Edge

Album: Running Hot

Label: Virgin

Anno: 1986

Nazione: U.K.

Genere: AOR

Tributare una band dallo spessore degli Ourside Edge dovrebbe essere un dovere assoluto per ogni amante di queste sonorità. Provenienti dall'Inghilterra, gli Outside Edge erano una talentuosa formazione devota ad un sound AOR molto particolare: le atmosfere spaziali, imponenti e sostenute da futuristiche tastiere ne facevano una caratteristica unica. Diversa dal tipico e bellissimo sound Hi-Tech del tempo, quello degli "Outside Edge" era un suono proiettato nel futuro grazie proprio alle atmosfere che la band riusciva a mettere splendidamente in luce. Prodotto da Terry Manning il disco non ebbe un grande successo. Gli Outside Edge un anno dopo rilasciarono un secondo lavoro intitolato "More Edge" ma che, per problemi contrattuali, non vie mai la luce se non nel 2000 grazie ad un'ottima reissue.

"Heartbreak Away" viaggiava imponente, scandita dalla bellissima voce di Tom Farmer, per molti vero punto debole degli Outside Edge, per me, invece, assolutamente eccellente nella sua spiazzante particolarità. Riusciva a completare il particolare sound della band dando ad esso l'atmosfera ideale. La successiva "Wait" era un brano glaciale, bellissimo e "Loulella" così dannatamente travolgente, possedeva un flavour quasi anthemico dove le tastiere di Pete Giles ne ricamavano i fantastici contorni in maniera impeccabile. L'Hard sontuoso di "Don't Be A Hero" era arricchito da fenomenali ritornelli e dal grandioso assolo di Eddie Golga, che classe. "Running Hot", la title track, ptoiettava direttamente la band nel futuro più tecnologico mentre la spettacolare carica di "Don't Leave Me Tonight" aggiungeva un altro tocco di sontuosità al lavoro. Più classicamente Hi-Tech "You", ma sempre con quel personalissimo andamento epico, oscuro, glaciale eppur così dannatamente affascinante. Con "Heatbreaker" i ritmi diventavano maggiormente di classe mentre chiudeva il lavoro la sofferta "Hold On". Concludendo questo è un disco da riscoprire, uno dei più grandiosi lavori AOR rilasciati nel Regno Unito, un disco originalissimo, particolare. Un album che, benchè rasenti la perfezione, ci pone d'innanzi la classica delle scelte senza vie di mezzo: amare o odiare. La mia scelta è stata, ovviamente, la prima. Ma, a ben pensarci, è anche l'unica scelta possibile.
Vincenzo Ferrara.
Data pubblicazione: 12/10/2008.