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Gruppo: Judas Priest

Album: Defenders Of The Faith

Label: Columbia

Anno: 1984

Nazione: UK

Genere: Heavy Metal

A che pro una recensione di uno dei dischi cardine del movimento Heavy Metal? Sicuramente i pochi lettori di questo umile sito che tengo in piedi a tempo perso conosceranno già a memoria il disco in questione, ma siccome l'obiettivo di questo sito è anche quello di creare un microscopico archivio storico di questo genere, di tanto in tanto, è bene inserire anche i dischi che tutti conoscono (almeno si spera), giusto per un'effimera questione di completezza (che sicuramente mai verrà raggiunta). Poi mi andava di scrivere quattro righe su un disco che giusto ieri riascoltavo dopo molto, moltissimo tempo e, incredibile a dirsi, scaturendo in me le stesse emozioni di sempre. Dopotutto è bello mettere "su carta" (virtuale in questo caso) proprio qualche emozione musicale, e, con questa scusante, allargare un attimo il discorso alla classica recensione analizzatrice. Dopotutto analizzare un disco come questo, anzi, sarebbe meglio dire "raccontare" è sempre cosa allettante.

Defenders è un platter composto da una serie di classici uno dietro l'altro, è questa la "semplice" struttura portante del disco. Si parte con la velocissima "Freewheel Burning", un'autentica e forsennata tempesta di riff dove le chitarre di Downing e Tipton distruggono, lacerano qualsiasi cosa si pone innanzi in un distruttivo turbine di incandescente Heavy Metal. "Jawbreaker" è semplicemente metallo fuso e riplasmato secondo la legge Judas Priest. L'epica possenza di questa spettacolare track è sostituita ben presto dai ritmi travolgenti e melodici della suadente "Rock Hard Ride Free". La chitarra di Tipton inanella fantastici assoli, quella di Downind scolpisce diligentemente la sapiente statua dell'Heavy Metal. E' ora turno di uno dei massimi apici compositivi raggiunti dai Judas Priest, si, parliamo di "The Sentinel" semplicemente l'epica musicale, la decadente fantascienza, l'ossianica e fredda crudeltà di un futuro post atomico trasformato in musica. The Sentinel è un apocalittico manifesto di questo incredibile genere musicale: suscita immagini vivide, sconvolgenti, irreali eppure fantastiche per la sua incredibile potenza emotiva. La più catchy "Love Bites" (fantastici i suoi refrain), l'ottima "Eat Me Alive", l'ipnotica "Some Heads Gonna Roll" (sorretta da una prestazione di Halford magistrale) e la cupa "Nights Come Down" sono un susseguirsi assoluto di classici. "Heavy Duty/Defenders of The Faith", bellissimo anthem, conclude il lavoro e consegna alla storia musicale uno dei dischi più belli e significativi di un intero movimento musicale. Un disco nel quale questi musicisti furono intenti nel costruire, come sommi architetti, uno dei più possenti bastioni mai eretti in più di 20 anni di Heavy Metal music.
Vincenzo Ferrara.
Data pubblicazione: 21/05/2007