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Gruppo: House Of Lords

Album: Come To My Kingdom

Label: Frontiers

Anno: 2008

Nazione: USA

Genere: melodic Hard Rock

L'ultima volta che ho ascoltato gli House Of Lords è stato circa due anni fa, quando uscì World Upside Down, un disco appena decente e che trattai anche con troppo riguardo nell'allora review che scrissi per Truemetal. Infatti si trattava di un album con un paio di grandi canzoni e con una sconcertante quantità di fillers. D'altronde difficile aspettarsi di meglio in un'epoca dove questa musica era (ed è) oramai finita. Ho appreso dell'uscita di un nuovo lavoro degli House Of Lords in modo del tutto indifferente e non nascondo di aver ascoltato questo Come To My Kingdom quasi per un fortuito caso. Tuttavia attratto da alcune linee melodiche in esso contenute ho deciso di acquistarne una copia. Bene, posso tranquillamente affermare che Come To My Kingdom piomba come un fulmine a ciel sereno su una scena musicale quasi completamente appiattita (eccezione che conferma la regola? Sicuramente). Ho come il presentimento che alcune di queste canzoni siano state scritte nei tempi d'oro della band. Troppo netto è infatti lo stacco qualitativo che le divide dalle due precedenti uscite in studio. Che sia così o no, Come To My Kingdom è un disco ottimo. Certo, la produzione non sarà il massimo, le linee strumentali non saranno certo paragonabili a quelle degli anni d'oro della band, nessuno si aspetterebbe ciò, ma riescono ad essere avvincenti.

La schiacciante title track "Come To My Kingdom" dagli accenni così dannatamente Whitesnake, lo sfavillante Class Metal della pirotecnica "I Don't Wanna Wait All Night", il lento "Another Day From Heaven", probabilmente scritto direttamente per un album dalla caratura di Sahara e l'Hard anthemico e solenne della bellissima "Your Every Move " sono solo alcuni tasselli di un disco che si stenta a credere uscito nel 2008 (la voce di James Christian è impressionante). Certo "One Foot In The Dark" magari non sarà all'altezza della situazione ma brani come "I Believe" cadenzata slow dal magico refrain, L'hard melodico e sfavillante di "Even Love Can't Save Us" e la trionfale e pomposa "In The Light" sono qui a dimostrare che nel 2008 si può ancora sfornare uno splendido album di Hard melodico e, se questa è solo una delle poche eccezioni che confermano la regola della fine di uno stile musicale, non ci importa. La cosa che conta è che gli House of Lords, andando contro ogni mio pronostico, sono riusciti nuovamente a comporre musica di grandssima qualità. Che sia il loro ultimo ruggito? Forse, ma ora come ora pensiamo solo a goderci questa ultima fatica di J. Christian e soci.
Vincenzo Ferrara.
Data pubblicazione: 20/11/2007.