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Gruppo: Titan Force

Album: Winner/Loser

Label: Shark Records

Anno: 1991

Nazione: USA

Genere: Heavy Metal

Molti conosceranno Henrry Conklin per via della sua carriera in uno dei gruppi più rilevanti dell'allora scena Heavy Metal statunitense, ovvero i Jag Panzer. Tuttavia quando Conklin lasciò, nel 1984, la band (per poi ritornarci nel 1997), pochi sannò che fu il cantante di una misconosciuta US Metal band chiamata Titan Force. I Titan Force furono autori nel 1989 dell'omonimo deutto discografico per poi ripresentarsi, nel 1991, nuovamente sul mercato con questo Winner/Loser, un disco dall'emblematico nome e dall'ancor più affascinante copertina. Mettiamo subito in chiaro una piccola e fondamentale cosa: Conklin (già di per se uno dei più formidabili US metal singer del tempo) offrì, su questo album, una delle prestazioni più belle, impeccabili e riuscite della sua incredibile carriera. I Titan Force scomparvero poco dopo il rilascio di questo disco eclissandosi così definitivamente in quell'abisso di dimenticanza in cui finirono decine e decine di gruppi, più o meno validi, del tempo. Winner/Loser non è un disco di facile assimilazione, quello contenuto tra i solchi dell'album è un grandioso US Metal molto tecnico e ragionato che necessita di numerosi ascolti affinchè le spettacolari sfumature vengano colte appieno.

"Fiel of Valor" è l'opener che ogni disco US Metal avrebbe voluto vantare nel proprio repertorio: riff spettacolari, una prestazione di Conklin incredibile, incedere bramoso di vittoria, accenni al primo Queensryche sound. Il capolavoro dell'album si materializza attraverso il pachidermico ed incandescente incedere della superba "Shadow Of A Promise", un autentico viaggio nelle epiche lande dell'US Heavy Metal dove tra killer-riff e grandiosi refrain prende vita musicale tutta la maestosità scarna e surreale, futuristica eppur arcaica, dell'act Titan Force. La title-track Winner/Loser, dall'andamento infuriato è un altro incredibile manifesto sonoro del platter insieme al marziale incedere di "Face To Face", dove tutta la superbia, la sfrontatezza e l'audacia di questa incredibile musica si mescola dando vita ad un altro imprescindibile componimento. C'è ancora spazio per l'esplosione ritmica di "Eyes of The Young" mentre la splendida intro di "One And All" assesta un altro colpo di roccioso e millimetrico Heavy Metal. L'ossianica ed irruenta marcia metallica di "Small Price To Pay" dagli accenni epici e solenni e l'esotica e progressiva suite "Dreamscape" (molto cupa) chiudono un disco che andrebbe assolutamente riscoperto e con un Conklin nel suo momento artisticamente più maturo. Già solo questo basterebbe per possedere un album del genere, se poi aggiungiamo al fatto che il disco in questione è composto da una serie di incredibili US Metal song, allora ogni altro consiglio diventa superfluo.
Vincenzo Ferrara.
Data pubblicazione: 06/04/2007