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Gruppo: Sharx

Album: On The Rock

Label: Indie

Anno: 1985

Nazione: Bermuda (UK)

Genere: AOR

Sharx, una leggenda persa nel tempo. Di solito guardo con diffidenza i titoli di "troppo" culto, fortunatamente non sono affetto dall'assurda sindrome dell'equazione "più raro = più bello", giudico ciò che sono solito ascolare unicamente in base ai miei gusti musicali e se la maggior parte delle uscite per label indipendenti non hanno sfondato all'interno del mondo dell'AOR music è perchè, effettivamente, non avevano grande spessore. Quindi se affermo che questo "On The Rock" dei misconosciuti SHARX rappresenta un disco in grado di rivaleggiare, artisticamente alla pari, con i big del tempo, lo dico con cognizione di causa. Gli Sharx provenivano dalle isole Bermuda e per motivi non del tutto chiari non riuscirono ad approdare ad un contratto con una major. Strana faccenda perchè "On The Rock" fu effettivamente un fantastico affresco di musica AOR targato 1985 e che di quell'anno ne assimilava ogni più pregiata influenza musicale.

Emozione, passione, epica malinconia si rincorrono attraverso i ritmi della spettacolare opener "Maybe (We Lost Your Love)", magnifico componimento che trasporta direttamente il disco nei regni più alti della stratosfera AOR. E se con l'Heavy rock tuonante e grintoso di "I Can't Rock (Without You)" gli SHARX si spingono decisi e minacciosi nei territori dell'hard'n heavy music più rocciosa, ci pensano i ritmi hi-tech della seguente "Better Off (Without You)" a proiettare la band nuovamente tra i territori AOR delle fantastiche soundtrack cinematografiche anni 80. Se qualcuno, per assurdo, avesse ancora dubbi sull'effettiva caratura artistica della band allora le melodie di "The Game" costruite su fantastiche keys (così squisitamente Golden Era) ripeteranno il semplice concetto che, nel 1985, gli SHARX non erano secondi a nessuno. Ma il capolavoro assoluto di questo splendido album prende il nome di "Only Love (Can Save Us Now)" dove i nostri ripropongono questa musica sintetizzandone ogni aspetto in maniera impeccabile, precisa, perfetta. Si, perchè questa canzone è proprio perfetta sintesi di cosa voglia dire musicalmente la parola AOR in ogni sua migliore sfumatura. Dopo l'esotica e blanda "Borrowed Time" giunge la closer "So Long" cui è affidato il compito di porre la parola fine a questo disco, non prima però di averci strappato una lacrima in virtù del suo sontuoso ed anthemico andamento intento ad esplorare i territori più magniloquenti e romantici di questa fantastica musica senza tempo.
Vincenzo Ferrara.
Data pubblicazione: 17/11/2007.