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Gruppo: Scorpions
Album: Humanity - Hour 1
Label: RCA
Anno: 2007
Nazione: Germania
Genere: Hard Rock



Certo che oggi se ne vedono di tutti i colori (musicalmente parlando). Chi potrebbe comperare un disco degli Scorpions? Persone che sono cresciute con questa splendida musica chiamata HArd Rock. Stravolgerne i canoni che senso ha? Nessuno, assolutamente nessuno. Dopotutto c'è già chi è intento a stravolgere i canoni di un certo tipo di musica. Ma quando i canoni a stravolgerli (in parte) sono un gruppo come gli Scorpions, la sensazione di amaro in bocca è tanta, troppa. L'uscita di un disco di questa band è sempre stata un appuntamento fisso per ogni amante del genere, ma penso che il 90% degli amanti proprio del genere rimarranno delusi da questo Humanity. Piacerà forse ad un pubblico più giovane ed avezzo a queste sonorità, ma vale forse la pena basare un mercato su questa fascia di utenza che purtroppo compra sempre meno dischi e sempre più mp3? O che ha già tantissime proposte artistiche ben più trend da valutare? L'amaro in bocca è ancora maggiore quando ci si rende conto alcuni brani vincenti effettivamente sono contenuti nel disco (ma sono, purtroppo, penalizzati da una produzione pessima), o quando si nota che tra i songwriter compare un certo Desmond Child, o quando scopriamo che la voce di Meine ha sempre la stessa magia si sempre. Allora l'amarezza musicale può anche trasformarsi in incazzatura. Un vero peccato perchè i pezzi belli, come appena detto, ci sono e prendono il nome della slow song (sicuramente una rimanenza dell'era Crazy World) Love Will Keep Us Alive che riesce ancora a portare gli Scorpions negli alti piani del rock più sensuale e melodico, del trionfale anthem The Future Never Dies o della romantica e aggressiva We Were Born To Fly, ma anche la stessa title track Humanity si compone di una costruzione melodica avvincente, peccato per i vari break strumentali in essa contenuti e per il taglio modernista delle chitarre che "inguaia" nel peggiore dei modi una potenziale hit. D'altro canto troviamo i veri obrobri sonori come la opener Hour 1, un alternative rock che porta la band nel punto più basso mai toccato della propria discografia (e dove si rende complice di questa pazzia anche il non più giustificabile Desmond Child), le produzioni oscene ed i ritmi scarni di 321, l'insipido andamento di We Will Rise Again, lo scandalo sonoro di The Cross (pazzesca, davvero pazzesca e ignobile l'idea di chiamare al microfono il cantante degli Smashing Pumpkin) e così via. Insomma, gli Scorpions erano una delle poche band capaci di piazzare ancora sul mercato un Hard'n heavy album di caratura artistica notevole, invece con questa occasione hanno sprecato nel peggiore dei modi una preziosa opportunità producendo un disco ibrido che alterna dei bei pezzi a brani assolutamente inascoltabili e imbarazzanti. Il treno dell'hard'n heavy music oramai ha da tempo ultimato tutte le sue fermate, gli ultimi raggi di un inevitabile tramondo irraggiano fiocamente quelli che allora erano scintillanti ed infuocati binari, restano ben poche tappe prima dell'oblio più totale. Ad una delle ultime fermate gli Scorpions quel treno lo hanno perso, per un soffio o per un abisso, difficile dirlo...sulle note nostalgiche di Love Will Keep Us Alive, dopotutto, è difficile dire ogni cosa se non forse che quel tramonto poteva essere un pò meno amaro...e che Desmond Child poteva starsene tranquillamente a casa.
Vincenzo Ferrara.
Data pubblicazione: 01/05/2007