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Gruppo: Rio

Album: Borderland

Label: Music For Nations

Anno: 1985

Nazione: UK

Genere: AOR

Dei Rio mi parlò un caro amico una sera di un po' di anni fa (sembra passato qualche giorno, e invece...), mi mandò un brano in mp3 via posta (elettronica), operazione questa mi mi riportò alla mente, con un po' di nostalgia, i vecchi scambi di cassette che si era soliti fare durante l'adolescenza: si registrava, si mandavano cassette a destra e sinistra, ci si scambiavano brani, si passava l'intero pomeriggio accanto ad una piastra indecisi su quale cassetta che non ci serviva più riciclare, altri tempi, dove la musica aveva ben altri significati per chi la ascoltava...ma sto divagando. Tornando al disco, dopo aver ascoltato l'opener speditami dal mio amico, cominciò una spasmodica ricerca dell'album in questione. Ricerca che si concretizzò nell'acquisto dell'LP prima e, successivamente, della recentissima ristampa della Krescendo Records (la quale sebbene sia dal punto di vista audio davvero mediocre, almeno da la possibilità a molte persone di poter possedere questa gemma in formato CD originale).

Borderland fu composto dal duo britannico formato da Jon Neill (voce, chitarra) e Steve Rodford (batteria, basso, tastiere) i quali furono, molto probabilmente, illuminati dalla dea della musica per comporre questa autentica gemma persa nel tempo. Il duo scomparve poi dopo la stesura del secondo lavoro, ma indubbiamente la magia era stata profusa tutta nella scrittura di Borderland. "I Don't Wanna Be The Fool" apriva le danze con il suo andamento romantico e profondo, arricchita da fantastiche trame tastieristiche. La bellissima "Straight To The Heart", quasi a ricordare i migliori Shy, la commovente "Tommy Can't Help It" (autentico capolavoro), la stratosferica "Better This Time" e la rocciosa "State Of Emergency" contribuirono ad elevare il platter allo status di puro culto. "Shy Girl" continuava su ritmi sostenuti e lontanamente tecnologici mentre con "She's A Virgin" i Rio percorrevano le strade di un classico AOR dal sapore quasi anthemico. Con "Close To You", altro indiscusso capolavoro, si riprendevano quelle trame che avevano reso immenso il capolavoro degli I-TEN mentre all'epicità della title track "Borderland" era affidato il compito di chiudere un disco che sarebbe diventato uno dei lavori più belli della storia dell'AOR britannico nonchè uno dei più dimenticati. Lost gem.
Vincenzo Ferrara.
Data pubblicazione: 08/08/2011.