Gruppo: Queensryche
Album: Queensryche
Label: EMI
Anno: 1983
Nazione: USA
Genere: Epic Metal
Sicuramente nemmeno gli stessi Queensryche immaginavano ciò che stavano
accingendosi a forgiare con il loro primissimo lavoro discografico, un
EP di sole 4 canzoni: un disco seminale, un lavoro dove emergeva un
nuovo modo di intendere l'US Heavy Metal, i dischi successivi (The
Warning e Rage for Order), completeranno questa nuova dottrina (band
come Lethal, Gargoyle, Fates Warning, Zyon Abiss, Shadow Gallery,
ecc. apprenderanno la lezione). Un modo nuovo di intendere l'US Metal
dicevamo: innovativo, epico ed allo stesso tempo pragmatico, mai banale
e sempre dalle soluzioni musicali tremendamente intelligenti. Le
reminescenze progressive sono unite al riff
d'acciaio di matrice Judas Priest ed Iron Maiden, riarrangiate e riproposte in una esplosiva miscela. Quello che ne
scaturisce è un Heavy Metal "programmato", una nuova concezione di Heavy Metal epico diversa dalla barbarica schiettezza dell'act Manowar o
dall'eleganza del Warlord sound, diversa si, ma allo stesso ugualmente
e tremendamente efficace sebbene meno d'impatto e, quindi, meno
assimilabile ai primissimi ascolti. Ma una volta entrati nell'ottica
Queensryche quello che ci viene svelato è l'arcano mondo dei sogni che solo questa eroica musica può far rivivere con tale
disinvoltura.
Ed è così che riff taglienti e splendidamente composti inaugurano l'Epic Metal masterpiece intitolato Queen Of The Reich. La prestazione dell'allora sconosciuto Geoff Tate è impressionante. L'incredibile componimento, scandito da fenomenali refrain e sapientemente arrangiato, viaggia sostenuto dalla coppia di chitarre di DeGarmo e Wilton ergendosi a fiero bastione di Heavy Metal intransigente ed ossianico. In Nightrider, la complessa ed intrigante struttura melodica mette in evidenza, ancor più chiaramente, che quella dei Queensryche non sarà una proposta musicale intenta ad accodarsi alle big band del tempo, ma, tutt'altro, getterà la base per una nuova e variegata econcezione di US Metal. La magia continua attraverso la potenza ed il riff graffiante della seguente Blinded, irruento componimento sorretto da un fantastico refrain dove chorus carichi di pathos supportano la voce di uno strepitoso Tate. The Lady Wore Black chiude un EP all'insegna dei ritmi malinconici e pacati. Una slow song che definire eccelsa potrebbe apparire addirittura riduttivo. Con questo piccolo EP nacque un nuovo filone musicale all'interno del mondo dell'US Metal, un filone musicale che ha arricchito in un modo incredibile questa musica; un filone musicale che sarà poi abbracciato e sviluppato da numerosi gruppi che contribuiranno a loro volta a forgiare la storia dell'Heavy Metal a stelle e strisce.
Ed è così che riff taglienti e splendidamente composti inaugurano l'Epic Metal masterpiece intitolato Queen Of The Reich. La prestazione dell'allora sconosciuto Geoff Tate è impressionante. L'incredibile componimento, scandito da fenomenali refrain e sapientemente arrangiato, viaggia sostenuto dalla coppia di chitarre di DeGarmo e Wilton ergendosi a fiero bastione di Heavy Metal intransigente ed ossianico. In Nightrider, la complessa ed intrigante struttura melodica mette in evidenza, ancor più chiaramente, che quella dei Queensryche non sarà una proposta musicale intenta ad accodarsi alle big band del tempo, ma, tutt'altro, getterà la base per una nuova e variegata econcezione di US Metal. La magia continua attraverso la potenza ed il riff graffiante della seguente Blinded, irruento componimento sorretto da un fantastico refrain dove chorus carichi di pathos supportano la voce di uno strepitoso Tate. The Lady Wore Black chiude un EP all'insegna dei ritmi malinconici e pacati. Una slow song che definire eccelsa potrebbe apparire addirittura riduttivo. Con questo piccolo EP nacque un nuovo filone musicale all'interno del mondo dell'US Metal, un filone musicale che ha arricchito in un modo incredibile questa musica; un filone musicale che sarà poi abbracciato e sviluppato da numerosi gruppi che contribuiranno a loro volta a forgiare la storia dell'Heavy Metal a stelle e strisce.
Vincenzo Ferrara.
Data pubblicazione: 07/10/2007.