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Gruppo: Q5

Album: Steel The Light

Label: Music For Nations

Anno: 1984

Nazione: USA

Genere: Heavy Metal

Avevamo gia parlato dei Q5 nella recensione di When The Mirror Cracks tempo addietro, completiamo la trattazione della loro discografia con un'analisi del loro primo disco: Steel The Light (a chi mi dice da che libro è tratta l'astronave in copertina, regalo il mio LP dell'album, roba solo per veri 80' maniac). Cominciamo subito col dire che Steel The Light è un disco molto diverso da quello che sarà il loro successivo lavoro. In Steel The Light era contenuta la quint'essenza dell'US Metal più incendiario, preciso e imponente. Floyd Rose (ricordiamolo, l'inventore del famoso tremolo su chitarra elettrica negli anni 70) insieme al cantante Jonathan K. fu autore di quasi tutti i componimenti di un disco che, purtroppo, non fu l'inizio di una lunga discografia. I Q5 dimostrarono, con questo lavoro, di poter competere ad armi pari con tutti i big del tempo e, a prova di ciò, il full-lenght in questione su Kerrang! finì al dodicesimo posto nella classifica degli album più belli dell'anno (e sappiamo tutti che la mole dei dischi che uscirono in quell'anno) sebbene ogni sorta di classifica, quando si parla di capolavori, lascia sempre tempo che trova. Dell'album uscì nei tardi anni 90 una mediocre ristampa non ufficiale in cd edita dalla Old Metal records. Fortunatamente a cavallo degli anni 2000 fu ristampato ufficialmente (insieme al successivo) dalla tedesca High Vaultage (che riuscì in un lavoro encomiabile). Anche questa unica ristampa ufficiale è diventata, purtroppo, abbastanza rara.

L'opener "Missing In Action" inaugura il tutto con una tempesta di US Metal riff, un'autentica colata di possente acciaio trasformato in musica, un'esplosione di note e di potenza; carburante d'oro, questo, per il decollo della fantastica astronave targata Q5. Con "Lonely Lady" la stratosfera è superata, i ritmi diventano meno irruenti e più meditati ma sempre assolutamente avvincenti. L'Heavy Metal cadenzato e struggente della title track "Steel The Light" è superbo, preciso, granitico. Lo spettacolo continua con la possenza US Metal di "Pull The Trigger" mentre è un hard rock melodico e scoppiettante ad affacciarsi, imperioso, tra i ritmi della stupenda "Ain't no way to treat a lady" (in seguito coverizzata dai campioni Great White, il che ci lascia capire la portata ed il calibro di una band come i Q5, capace di riuscire ad incidere brani coverizzati da una big band). L'hard leggermente fiacco e soporifero di "In The Night" viene presto soppiantato dai ritmi ancestrali e romantici del capolavoro "Come and Gone", ballad stratosferica. "Rock On" è ancora Heavy Metal, di classe, grandissima classe mentre a chiudere l disco ci pensa la spensierata "Teenage Runaway". Fu dunque così, con questo Steel The Light, che l'astronave dei Q5 prendeva il definitivo volo, un volo che condusse la band statunitense attraverso un viaggio tanto intenso quanto breve tra le stelle più lucenti di questa fantastica musica.
Vincenzo Ferrara.
Data pubblicazione: 04/08/2007