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Gruppo: Judas Priest

Album: Painkiller

Label: CBS

Anno: 1990

Nazione: U.K.

Genere: Heavy Metal

Ricordo qualche tempo addietro di aver assistito ad una serata musicale dove si esibivano alcuni amici ed altre band locali. Decido di andarci. Arrivato al locale, mi siedo ad un tavolo di ragazzi ed ordino qualcosa da bere. La serata potevana vantare una presenza inaspettamente corposa di partecipanti. Qualche cover dei classici Iron, un brano dei Metallica nella mischia, qualche brano del loro repertorio e poi, come un fragoroso boato, "Hell Patrol". I ragazzi al tavolo commentano positivamente il brano e si chiedono se proviene dal disco dei miei amici. Abbastanza sbalordito mi intrometto nella discussione puntualizzando che si tratta dei Judas Priest. Mi faccio una ragione del fatto che una persona che ha scritto sulla maglie "Heavy Metal Lives" non conosca un brano così epocale, dopotutto, mi dico "capita". Tuttavia la cosa che mi lasciò assolutamente sbalordito è che non conoscevano nè avevano sentito parlare dei Judas Priest, nessuno dei 3. Passato lo sgomento iniziale comincio a riflettere sull'eredità di questa musica che va via via inesorabilmente smarrendosi: infatti qui non si trattava solo di una mancata conoscenza di una band underground, no, qui si parlava della memoria stessa dell'Heavy Metal, una band che chiuque proferisca la parola "Heavy Metal" dovrebbe rigorosamente conoscere a memoria. Ora, anche se questo è stato sicuramente un caso estremo, mi lasciato intuire che sta svanendo nella nostra memoria l'eredità storica di questa musica. Dopotutto i media le poche volte che parlano di Heavy Metal lo associano quasi sempre a correnti musicali che nulla c'entrano con queste due parole contribuendo non poco al declino culturale. Oggi ho ripreso Painkiller, lo ho inserito nel lettore e mi è tornato in mente questo episodio. Ho deciso pertanto di recensirlo come ennesito tributo a questa incredibile band.

Painkiller sono sarà forse il più grande disco dei Judas Priest, sta di fatto che esce nel 1990, in un periodo dove l'Heavy Metal, da un punto di vista commerciale, aveva già dato tutto. E', probabilmente, il disco più diretto ed aggressivo della band di Tipton e compagni. Un mescolato di adrenalinica potenza che apre le danze con la title track Painkiller nella quale si comprende subito l'indole dell'intero album: totale ed improvviso assalto di riff, autentica tempesta di metallo pesante allo stato solido. A riconferma di ciò giunge l'epica e possente "Hell Patrol", autentio tributo all'Heavy Metal più glorioso ed eroico nonchè, probabilmente, tra i più grandi brani mai scritti dalla band. Dopodichè l'inno "Leather Rebel", un concerntrato di possenza scaturita dalle indiavolate chitarre del duo Tipton/Downing mentre l'espressività di Halford si esalta tuonante nei ritmi di "Metal Meltdown" (apocalittici i suoi refrain). La cupa "Night Crawler" e la distruttiva "Between The Hammer & The Anvil" cedono il passo alla magmatica "A Touch Of Evil" dalle reminescenze marcate British Steel mentre ci pensa "One Shot At Glory" a chiudere quello che sarà l'ultimo capolavoro di questa immortale band. Infatti Painkiller segnò la parola fine ad una carriera, quella dei Judas Priest, fatta di un incredibile susseguirsi di epocali trionfi artistici vissuti costantemente sulla cresta più alta dell'onda dell'Heavy Metal.
Vincenzo Ferrara.
Data pubblicazione: 20/09/2009.