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Gruppo: Judas Priest

Album: British Steel

Label: Columbia

Anno: 1980

Nazione: UK

Genere: Heavy Metal

Mentre la NWOBHM esplodeva in tutta la sua grezza potenza i Judas Priest, dall'alto della oro imponenza, facevano piombare sul mondo dell'Heavy Metal quel macigno intitolato British Steel come un severo e violento monito a ricordare, a tutte quelle decine e decine di band che si stavano affacciando nella scena inglese, chi quella musica la aveva forgiata anni prima. British Steel fu come un maestoso re che, sul suo trono ed in silenziosa disparte, osservava il proliferare del popolo, la NWOBHM. British Steel non rientrava infatti tra le classiche sonorità della NWOBHM, non ne rientrava, dopotutto, nemmeno sotto un punto divista storico oltre che artistico. Fu un disco al di fuori degli schemi che imperavano in quell'anno in Inghilterra, fu un disco innovativo, superbo, roccioso, che introduceva i Judas Priest nel nuovo decennio musicale: i gloriosi anni 80. E mai sipario fu più poderoso di British Steel.

"Rapid Fire" apre le scene, con quella sua ondata di massiccio metallo pesante che si infrange sul quel roccioso scoglio che prende il nome di "Metal Gods", song apocalittica, dal refrain glaciale, perfetto, monolitico, preludio a ciò che la band ci riserverà negli anni a venire. "Breaking the Law" è la leggenda trasformata in acciao, uno dei brani più famosi della band e della storia di questa musica, scandito da quei refrain intonati da un Rob Halford strepitoso. Con la pachidermica "Grinder" i ritmi rallentano, mentre diventano anthemici e solenni nella successiva "United". L'ottima "You Don't Have to Be Old to Be Wise" cede presto il passo ad uno degli inni più famosi, insieme a "Breaking The Law", dei Judas Priest, parliamo della superba "Living After Midnight", delizioso componimento di matrice hard denso di una superba carica di energia. "The Rage" riporta il disco sui rocciosi binari dell'incontrastato metallo pesante mentre i micidiali riff della coppia Tipton/Downing scolpiscono nell'acciaio l'ossianica "Grinder", fantastica canzone che conclude uno dei lavori più importanti della storia di questa musica.
Vincenzo Ferrara.
Data pubblicazione: 26/10/2008