Copyright Copyright

Gruppo: Great White

Album: Once Bitten

Label: Capitol

Anno: 1986

Nazione: USA

Genere: Hard Rock

I Great White furono una big band, ma lo furono soprattutto negli States, dove conobbero il successo più grande. In Europa non riscossero mai quel successo che, di diritto, sarebbe loro aspettato. Nessuno mai mi convincerà che una persona con una cultura heavy rock che si rispetti possa prescindere da una band come questa (eppure molti non sanno nemmeno chi siano). Nella loro lunga carriera hanno sfornato una serie di capolavori in tutto e per tutto leggendari: Great White, Shot In The Dark, Once Bitten, Hooked, Psycho City, lavori assolutamente essenziali. I Great White suonavano Heavy Metal e Hard Rock arricchito da quelle splendide atmosfere blues che prendevano una piega maggiore o minore a seconda del disco trattato. Gli album appena citati forse sono quelli dove il “Great White blues rock” è un semplice contorno (intento ad arricchire e non sostituire) il vero cuore musicale del disco: pura hard’n’ heavy music.

La danza dello squalo bianco si apre con "Lady Red Light", componimento affascinante, ripercorre atmosfere impregnate di vecchio Hard Rock che furono tipiche di una decade prima e la arricchisce, esaltandole e aggiornandole, insieme all’heavy rock della successiva "Gonna Getcha" (di una dinamicità musicale assolutamente spiazzante). Come avrebbero suonato i Led Zeppelin in versione Hard Rock anni 80? La risposta ci è data dalla superba "Rock Me", autentica trasposizione musicale della musica del dirigibile più famoso della storia del rock. I Great White prendono quelle atmosfere che furono tipico marchio dei Led Zeppelin, le riarrangiano, le riadattano, le ricalibrano sulle giuste coordinate stilistiche. Il risultato è fenomenale, è l’allievo che supera il maestro. In "All Over Now" emerge un fantastico Class Metal mentre in "Minstreter" è un genuino hard rock con tinte blues a dettare le proprie leggi. Al capolavoro "Never Change Heart" spetta invece il compito di trasportare Jack Russel e compagni nell’olimpo dell'heavy sound più fiero e calibrato. La magia tuttavia continua sui forsennati ed impazziti binari dell’heavy metal thnuderforce di "Fast Roar" per poi esplodere, in tutta la sua magnificenza, nei ritmi della micidiale smash hit "On The Edge": le tastiere di Lardien ne arricchiscono il sistematico incedere, viaggiano tecnologiche tra i fantastici refrain dove la voce di Russel si erge fiera. L'AOR-ballad "Save your Love" completa definitivamente l’opera andando a chiudere il tutto con delicata dolcezza e mettendo così a riposo la feroce tigre (o squalo!?) dell'Heavy Rock intenta a ruggire durante tutta la durata di questo leggendario album.
Vincenzo Ferrara.
Data pubblicazione: 22/10/2006.