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Gruppo: Franke & The Knockouts

Album: Makin' The Point

Label: MCA

Anno: 1984

Nazione: USA

Genere: AOR

Se parliamo di capolavori della storia dell'Adult Oriented Rock senza conscere un artista del calibro di Franke Previte, sarebbe meglio correre ai ripari e dare una veloce ripassata ai capitoli iniziali del libro dell'hard & heavy. Franke Previte, eroe del New Jersey, fonda nel 1980 la sua band personale, i Franke & The Knockouts dando alla luce un debut album di tutto rispetto, ma è con il secondo lavoro in studio, Below The Belt, che Franke si afferma nella scena internazionale mentre è con il fantastico (e qui recensito) Makin The Point (con l'apporto di Jeff Porcaro e Lenny Castro tra gli artisti coinvolti) che il singer americano sforna, probabilmente, la sua opera più matura. Infatti Makin The Point (presente nella TOP 100 AOR del sito) fu una delle massime espressioni di questa musica nell'anno 1984. Canzoni perfettamente arrangiate, splendidi cori e una tecnica strumentale esaltante di tutti i musicisti coinvolti nel disco furono ingredienti fondamentali per elevare il terzo lavoro di Franke Previte tra i classici assoluti del genere.
Il riff elastico della opener "Outrageous", ancor oggi leggenda, ci introduce con tutta la sua classe e la sua potenza nel mondo musicale costruito sapientemente da Franke Previte la cui voce, bellissima, ci trasporta nella dimensione della perfezione musicale. Il disco si snoda senza un minimo cedimento attraverso la struggente malinconia di "You Don't Want Me (Like I Want You)", l'elegante Westcoast della superba "Come Rain Or Shine", i ritmi pomp della ballad "You're All That Really Matters" per poi giungere al fenomenale Hard di classe della graffiante "Carrie Why?". Non c'è un solo brano scontato, non una nota fuori posto, la consacrazione artistica di Franke può dirsi tranquillamente compiuta. L'elettrica "So Cool (Nobody's Fool)" riesce, dopo tanto splendore, a continuare tenere alta la tensione. "One Good Reason", Westcoast/AOR di pregevole fattura, è calda, struggente, avvolge l'ascoltatore con il suo incredibile pathos. L'eleganza della bellissima "Blame It On My Heart" rievoca quelle fantastiche atmosfere che furono proprie, qualche tempo prima, di artisti del calibro di I-Ten. Spetta alla meditata "Can't Get Enough Of You" chiudere gloriosamente un disco che racchiude al suo interno tutti quei magici segreti che hanno reso grande l'AOR music, segreti che oggi sono andati completamente smarriti ma che è possibile riscoprire, ancora una volta, pigiando quel famelico tasto play.
Vincenzo Ferrara.
Data pubblicazione: 24/05/2008.