Quello che abbiamo innanzi è probabilmente uno dei migliori dischi della storia dell'Hard'n Heavy scandinavo. Anno di grazia 1986, l'anno della nascita dell'Hard melodico, i Fate partecipano all'appuntamento con la storia registrando questo assoluto classico. La perizia compositiva dei musicisti, l'eccellente voce di Jeff 'Lox' Limbo, le mastodontiche cascate di keys qui presenti furono tutti elementi che contribuirono ad elevare questo lavoro allo status di classico. Nonostante sia sovente etichettato come AOR, ci troviamo invece di fronte ad un bastione di melodic Hard Rock nella più classica eccezione, musica tipica del 90% delle band appartenenti alla scena scandinava del tempo dopotutto.

Il platter è inaugurato dallo shock sonoro della bellissima opener I Won't Stop, cui segue il capolavoro Heavy Metal di classe di Hard As A Rock (refrain magnifici), il Dokken sound si incontra con lo scandi AOR più imponente nel Class Metal definive di Can't Stand Losing You e nella spiazzante Point Of No Return. Hunter è indubbiamente il masterpiece del disco, ultra calibrato componimento scandito da micidiali refrain cui probabilmente persino ai contemporanei maestri Europe dovevano inchinarsi. Il pungente riffing chitarristico di Farrah e l'Heavy Metal ipercromato di Get Up and Go mettono in mostra il talento del chitarrista Hank Sherman (ex Mercyful Fate). Limbo a Go Go (potente AOR masterpiece) e il blues di Do It, traccia ovviamente totalmente fuori contesto, chiudono questo epocale platter. A Matter Of Attitude sarà l'opera massima dei Fate e uno dei dischi fondamentali, insieme al contemporaneo The Final Countdown degli Europe, a lanciare la scena scandinava nell'olimpo del grande rock.