Gruppo: Europe
Album: Prisoners In Paradise
Label: Epic
Anno: 1991
Nazione: Svezia
Genere: Hard Rock melodico
Parlare della storia degli Europe è come ripercorrere per certi versi
una breve ma magnifica sintesi della storia musicale europea propria di
questo vasto genere sintetizzato nella parola “hard’n heavy”. Prisoners in
Paradise chiuse ufficiosamente la carriera della più famosa band
svedese della storia dell’heavy rock. Prisoners In Paradise fu,
infatti, l’ultimo grande disco degli Europe, fu il testamento di
Tempest e compagni, fu l’ultimo capitolo del manuale “Guida alla
composizione di un disco Hard Rock melodico”, fu il punto finale nella
storia di una carriera sfavillante, composta da una serie di album
sempre e solamente al TOP.
L'album in questione dimostra un certo ritorno alla matrice Hard della
band dopo l'esperimento in territori più AOR avuto con
il precedente album e che molti fans non apprezzarono del tutto. La
band, tuttavia, voleva spingersi verso sonorità ancora più Heavy, in
linea con il sound dei primi due dischi, ma la Epic spinse per
mantenere un impatto comunque molto melodico nei componimenti. Pressioni
della major a parte, con Prisoners in Paradise gli Europe riuscirono comunque a rilasciare un
disco bellissimo.
L’hard spumeggiante della opener All Or Nothing e lo splendido e raffinato incedere della travolgente e anthemica Halway To Heaven lasciano intuire, in una manciata di minuti, che gli Europe sono ancora lì, lì a dettare le proprie leggi musicali senza timori di più giovani e freschi rivali (d'altronde ben pochi avrebbero potuto artisticamente sfidarli). Se poi consideriamo che alla posizione numero 3 del platter si può ascoltare una I’ll Cry For You (incledibile scandi-AOR masterpieces portato in trionfo dalle keys di Michaeli), possiamo avere finalmente una vaga idea della caratura artistica del disco in questione. I chorus di Little Bit of Lovin, il Class Metal della splendida Talk To Me, l’Heavy rock di Seventh Sign non sono altro che semplici e perfette testimonianze della classe di una band giunta nel 1991 con ancora tante e grandi idee. La title track Prisoners In Paradise invece è epic Rock, di quello sensuale eppur trascinante, di quello capace di travolgerti ad ogni ascolto. Ma il disco non si conclude qui: Bad Blood con il suo inquietante riffing, l’intima Homeland, il Class Metal tour de force Got Your Mind In The Gutter scandito dalla splendida guitar art di Kee Marcello e l’Hard sfacciato e grintoso dai ritornelli assolutamente memorabili di Til My heart Beats Down Your Doors sono semplicemente altri tasselli vanno a comporre questo splendido mosaico musicale. Un mosaico musicale concluso dalla commovente epicità di Girl From Lebanon, perfetto e preciso componimento a cavallo tra l’Hard Rock e l’AOR più sontuoso che va a porre il tassello finale, l'artistico punto, alla carriera di uno dei gruppi più importanti e della storia dell'Hard Rock music.
L’hard spumeggiante della opener All Or Nothing e lo splendido e raffinato incedere della travolgente e anthemica Halway To Heaven lasciano intuire, in una manciata di minuti, che gli Europe sono ancora lì, lì a dettare le proprie leggi musicali senza timori di più giovani e freschi rivali (d'altronde ben pochi avrebbero potuto artisticamente sfidarli). Se poi consideriamo che alla posizione numero 3 del platter si può ascoltare una I’ll Cry For You (incledibile scandi-AOR masterpieces portato in trionfo dalle keys di Michaeli), possiamo avere finalmente una vaga idea della caratura artistica del disco in questione. I chorus di Little Bit of Lovin, il Class Metal della splendida Talk To Me, l’Heavy rock di Seventh Sign non sono altro che semplici e perfette testimonianze della classe di una band giunta nel 1991 con ancora tante e grandi idee. La title track Prisoners In Paradise invece è epic Rock, di quello sensuale eppur trascinante, di quello capace di travolgerti ad ogni ascolto. Ma il disco non si conclude qui: Bad Blood con il suo inquietante riffing, l’intima Homeland, il Class Metal tour de force Got Your Mind In The Gutter scandito dalla splendida guitar art di Kee Marcello e l’Hard sfacciato e grintoso dai ritornelli assolutamente memorabili di Til My heart Beats Down Your Doors sono semplicemente altri tasselli vanno a comporre questo splendido mosaico musicale. Un mosaico musicale concluso dalla commovente epicità di Girl From Lebanon, perfetto e preciso componimento a cavallo tra l’Hard Rock e l’AOR più sontuoso che va a porre il tassello finale, l'artistico punto, alla carriera di uno dei gruppi più importanti e della storia dell'Hard Rock music.
Vincenzo Ferrara.
Data pubblicazione: 26/01/2007