Gruppo: Dakota
Album: Runaway
Label: MCA
Anno: 1984
Nazione: USA
Genere: Westcoast AOR
Dakota, un nome che non necessiterebbe di nessuna
presentazione di sorta per ogni persona che si ritenga minimamente
appassionata di questa musica. Una delle band fondamentali per tutto il
movimento americano del Westcoast Rock e dell’AOR più cristallino. I
Dakota erano formati dal duo Jerry G. Hludzik e Bill Kelly,
musicisti di già affermata fama internazionale ancor prima di fondare
la band. Dopo un eccellente debutto discografico intitolato,
semplicemente, "Dakota", per la stesura del loro secondo capolavoro
(questo "Runaway"),
Jerry e Bill reclutarono, come guest star, musicisti del calibro di
Steve Porcaro, Bill Champlin, Richie Zito e tanti altri, i quali
diedero indubbiamente un ulteriore tocco di magia ad un disco già di
per se
semplicemente leggendario. L'album è, infatti, un affresco
meraviglioso, solare e arioso di musica AOR dalle tinte Westcoast nella
sua più pura eccezione. La copertina, semplice e malinconica, è una
introduzione esemplare alla musica che i Dakota propongono.
Con “Runaway” è subito magia, una magia di quelle che non si dimenticano tanto facilmente, di quelle composte da sfavillanti riff, stratosferiche melodie, impeccabili refrain dai flavour quasi anthemici nella loro spiazzante carica emotiva. "Tonight Could Last Forever" è Westcoast rock nella sua forma più pregevole mentre "Heroes" spinge il platter su quelle fantastiche coordinate stilistiche che fecero grandi dischi come "All Dressed Up" di D. Roberts. L’AOR più tecnologico si affaccia attraverso lo strepitoso andamento melodico di "When the Rebel Comes Home", difficile fare di meglio, anzi, quasi impossibile. Sulle stesse coordinate stilistiche, ma dal taglio strumentale più blando, si muove l’ottima "Love Won’t Last" mentre "Into The Night", con la sua trionfale introduzione, il suo magniloquente incedere e i suoi magici refrain è una lezione preziosa di come suonare epic rock di classe…decine di grandi e piccole band AOR a venire prenderanno meticolosamente appunti. E poi c’è "Angry Men" con il suo andamento eroico intento a procedere, sostenuto, in un crescendo di emozioni musicali: la bellezza dell’AOR è tutta qui, non si scappa. "If Only I’D Know It" è perfezione musicale trasformata in una ballad, incrocio tra i migliori Survivor (quelli di Can’t Hold Back per intenderci) e i ritmi Westcoast più raffinati e ricercati. "Over And Over" chiude il disco, ancora con quei rilassanti ritmi immersi tra il Westcoast più solare e l'AOR più puro (David Pack prenderà nota per il suo "Anywhere You Go"). Ed è così che Runaway si conclude, con la stessa classe che ne ha inaugurato i fasti. I Dakota sono stati parte fondamentale dell'abc musicale di questa splendida musica e Runaway, come infallibile teorema, sta qui semplicemente a dimostrare tutto ciò.
Con “Runaway” è subito magia, una magia di quelle che non si dimenticano tanto facilmente, di quelle composte da sfavillanti riff, stratosferiche melodie, impeccabili refrain dai flavour quasi anthemici nella loro spiazzante carica emotiva. "Tonight Could Last Forever" è Westcoast rock nella sua forma più pregevole mentre "Heroes" spinge il platter su quelle fantastiche coordinate stilistiche che fecero grandi dischi come "All Dressed Up" di D. Roberts. L’AOR più tecnologico si affaccia attraverso lo strepitoso andamento melodico di "When the Rebel Comes Home", difficile fare di meglio, anzi, quasi impossibile. Sulle stesse coordinate stilistiche, ma dal taglio strumentale più blando, si muove l’ottima "Love Won’t Last" mentre "Into The Night", con la sua trionfale introduzione, il suo magniloquente incedere e i suoi magici refrain è una lezione preziosa di come suonare epic rock di classe…decine di grandi e piccole band AOR a venire prenderanno meticolosamente appunti. E poi c’è "Angry Men" con il suo andamento eroico intento a procedere, sostenuto, in un crescendo di emozioni musicali: la bellezza dell’AOR è tutta qui, non si scappa. "If Only I’D Know It" è perfezione musicale trasformata in una ballad, incrocio tra i migliori Survivor (quelli di Can’t Hold Back per intenderci) e i ritmi Westcoast più raffinati e ricercati. "Over And Over" chiude il disco, ancora con quei rilassanti ritmi immersi tra il Westcoast più solare e l'AOR più puro (David Pack prenderà nota per il suo "Anywhere You Go"). Ed è così che Runaway si conclude, con la stessa classe che ne ha inaugurato i fasti. I Dakota sono stati parte fondamentale dell'abc musicale di questa splendida musica e Runaway, come infallibile teorema, sta qui semplicemente a dimostrare tutto ciò.
Vincenzo Ferrara.
Data pubblicazione: 20/01/2008.