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Gruppo: Beau Geste

Album: Another Night In The City

Label: TGO. Reissue: Unidisc

Anno: 1986

Nazione: Canada

Genere: AOR

I Beau Geste furono tra le più grandi band AOR della storia del genere e tra le migliori band proveniente dal Canada, una nazione che ha regalato al mondo di questa musica numerosi capolavori e grandissimi artisti. "Another Night In The City" (TOP 100 AOR) fu il masterpiece indiscusso di questa band. L'album si collocava su quelle spettacolari coordinate musicali tipicamente Hi Tech AOR che resero grande un anno prima il capolavoro "Twitch" di Aldo Nova e che rappresentarono un lato tanto bello quanto importantissimo della storia dell'Adult Oriented Rock (non a caso McManus e Prigino, rispettivamente tastierista e bassista della band, scrissero, con Aldo Nova, la bellissima "Il Looks Could Kill" presente proprio sul disco Twitch). Sebbene questo album sia rimasto per moltissimi anni mero appannaggio a causa della distribuzione assente della TGO, il lavoro fu ristampato dalla piccola label canadese Unidisc (tutt'ora attiva) negli anni 90 che si cimentò in questa bellissima opera di restauro e preservazione culturale (è così che amo definire le ristampe fatte a regola d'arte).

La opener "Take These Chains", commovente, lenta e dall'incedere tecnologico mette immediatamente in luce l'incredibile portata di un disco che definire strepitoso potrebbe sembrare addirittura riduttivo. La bellissima "Catch The Fire" e la seguente "Don't Go" sembrano la risposta tutta canadese al leggendario sound forgiato dai britannici Outside Edge. La classe magistrale di "Running From Your Heart", i ritmi millimetrici e calibrati di "Stil Of The Night" e i refrain memorabili della title track "Another Night In The City" proiettano i Beau Geste immediatamente nella stratosfera dell'AOR. La voce soave e bellissima di Bryan Hughes accompagna la blanda "Strong Tonight" e ricama in modo preciso il fragoroso Hard di classe di "Heartbreak City". "No More Heroes" (dagli accenni vagamente Class Metal) è scritta con il supporto di Aldo Nova (una sorta di "ritorno di favori"?) mentre l'anthemica "Shadow On The Moon" chiude un disco all'insegna della più pura perfezione. Non esiste in Italia nessuna review di questo disco e dire che sono tanti coloro che credono di scrivere di AOR. E se qualcuno ne scrivesse una, non mi meraviglierei nemmeno di vedere questo caposaldo stroncato o trattato con arrogante sufficienza nel portale di turno (com'è successo con i Balance). Dopotutto la mentalità attuale, oramai plagiata dal modernismo musicale, ha purtroppo contribuito a far dimenticare la vera essenza dell'AOR. "Another Night In The City" potrebbe essere un'ottima occasione per ricordarla a tutti.
Vincenzo Ferrara.
Data pubblicazione: 04/05/2008.