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L'Hi-Fi e l'ascolto della musica.

In occasione della comparsa sulle pagine di questo sito del logo "Real Stereo", atto ad indicare l'appoggio all'omonima campagna (cliccare sul logo in home page per ulteriori delucidazioni), mi sembra oppurtuno fare un piccolo e breve articolo introduttivo sull'ascolto di uno dei nostri passatempi e passioni preferite, la musica che, ricordiamolo, è una splendida forma d'arte che merita di essere ascoltata decentemente.
Piccola ma doverosa premessa. No, non sono propriamente un audiofilo (=persona amante del suono e totalmente devota alla collezione o all'autocomposizione di sistemi stereo) nel senso classico del termine, mi definirei più propriamente un appassionato di musica (nella fattispecie, hard'n heavy, ma penso si fosse capito!). Molte persone, il 70% dei cosiddetti audiofili (lungi da me dal fare di tutt'erba un fascio) sono persone che hanno completamente perso la strada pricipale della ragione, che hanno deviato da questa passione, persone che ascoltano un disco non per godere le note di quell'artista, ma per vedere quanto bene suona il proprio impianto. Persone che spendono capitali, sempre insoddisfatte per il proprio sistema Hi-Fi, persone che hanno stravolto il senso di quest'arte relegandola in secondo piano rispetto al mezzo con il quale la si ascolta. Pazzia, follia, chiamatela come volete, questo è in parte il mondo degli audiofili, persone che spedono 2000 euro per un cavo di potenza (indebitandosi pure per comperarlo), che sognano e si crogiolano il cervello su quale amplificatore da 8000 euro comperare e che mai probabilmente protranno acquistare, che vivono in funzione del mezzo senza beneficiare dello scopo primario dell'arte che quel mezzo dovrebbe condurre. Persone che comprano un disco non per ascoltare l'opera in sè, ma per verificare come suoni il proprio impianto con tale disco. Fidatevi, di persone così ne ho conosciute troppe, dei cosiddetti audiofili frustrati ed insofferenti ne è pieno il bell'ambiente della componentistica Hi-Fi, purtroppo. No, lungi da me essere una persona del genere. Eliminando tutte queste esagerazioni di sorta rimane il semplice fatto che la musica è una forma d'arte e comunque, come giustamente molti audiofili sani di mente sostengono, merita di essere ascoltata come si deve.

Dall'altra parte abbiamo l'utenza dei compattoni di grandi magazzini, i sistemi monomarca pieni di lucine, scintillanti, sperperatori dei soldi dei poveri acquirenti. Sia ben inteso, per un amante della musica che ci propina oggigiorno MTV vanno più che bene, anzi, sono pure superflui, ma quando la musica diventa un pò più di un banale passatempo usa e getta, quando la musica che ascoltiamo diventa impegnativa, quando questa è composta da ARTISTI non della domenica, quando questa è uno dei tanti sfondi che arricchisce la nostra vita allora bhe, penso che questa musica debba essere ascoltata decentemente, glielo dobbiamo, assolutamente :). E poi riflettiamo un attimo. I sistemi monomarca compatti venduti nei grandi magazzini per cifre che vanno dai 100 ai 400 euro, convengono davvero? Comprando un sistema del genere paghiamo cose che non ci serviranno mai. A quanti servirà il sintonzizatore radio incluso di serie? A quandi il mangianastri? A chi pazzo potrebbe servire l'opzione 5.1 se si ascolta musica (follia!!)? A chi servono i mega display scintillanti? Servono a tutte quelle persone che vogliono gettare al vento parte dei propri soldi.

Il mercato della componentistica Hi-Fi è semplice, umanamente logico, impeccabile: si compra ciò che serve, il resto, via. Semplice, chiaro, preciso. Ed ogni pezzo che compreremo, con un minimo di scelta oculata, suonerà 100 volte meglio del compatto monomarca più caro.
No, non parliamo di impianti Hi-Fi di oltre 20mila euro, la musica può essere ascoltata in modo diligente ottimizzando al massimo i vari rapporti "qualità/prezzo". Con 500 euro oggigiorno possiamo cominciare ad avere, nelle nostre case, un'idea di cosa voglia dire "vera" riproduzione musicale.  Con gli stessi soldi oggi possiamo raggiungere, sfruttando le nuove ed economiche tecnologie di amplificazione digitale in classe-T (di cui parlerò in un prossimo articolo), un impianto che fino a qualche anno fa poteva essere raggiunto spendendo il quintuplo di una tale cifra. Ma anche non sfruttando innovativi amplificatori classe-T e rimanendo sul "classico" con tale cifra potremo avere accesso comunque a tutta un'altra concezione superiore di ascolto musicale.  Dopotutto è bene ricordare una cosa, raggiunta una soglia qualitativa molto alta di riproduzione sonora, che si può ottenere tranquillamente con un budget di 700 euro, più il costo di un impianto aumenta, più lentamente la qualità aumenta. Il rapporto qualità/prezzo in questo campo segue scale totalmente differenti. Costruendo un ipotetico impianto di 2000 euro e successivamente facendo upgrade di chessò, un 20mila euro di mareriale, avremo un aumento qualitativo pari a circa il 5% rispetto al vecchio impianto da 2000 euro, quindi, il succo del discorso è che raggiunta una certa soglia qualitativa potremo fare pochissimo per migliorarla e quello "in più" è solo per persone maniache della componentistica Hi-Fi. Ovviamente non parliamo in termini di potenza, ma in termini di qualità audio. La potenza cresce molto più rapidamente all'aumentare dei prezzi. Ma in una casa già con un sistema da 600 euro si fanno tremare vetri e finestre, quindi, il discorso della potenza può essere tranquillamente accantonato per concentrarci su quello della qualità.

Tirando le conclusioni. Se vi trovate in un grande magazzino e siete tentati ad acquistare un compatto monomarca, o una di quelle tante soluzioni "micro hi-fi" o addirittura quei sistemi a satelliti anche piuttosto costosi (vedasi il caso Bose), LASCIATE perdere (la musica VA ASCOLTATA in STEREOFONIA: cassa destra e cassa sinistra, stop. Casse aggiuntive e sistemi satelliti in ambito "musicale" aggiungono solo e SOLTANTO rumore acustico snaturando e strapazzando il segnale originale). Spendere  anche solo 100 euro in questo materiale è inutile, se non avete soldi da investire ascoltate musica alle casse del PC, ascoltatela anche da un banale lettore cd portatile con cuffie, ma non sperperate i vostri soldi. Se poi siete intenzionati  ad avere accesso realmente al mondo dell'alta fedeltà allora prendete quei 100 euro che volevate spendere per il compatto monomarca e metteteli in un ipotetico fondo cassa. Restando su amplificatori classici, con 500 euro si può cominciare ad entrare nel mondo della vera riproduzione musicale, mentre sfruttando ampli in classe-T con la stessa cifra entreremo in questo mondo molto, molto più in profondità. O l'uno o l'altro modo, saranno esperienze sonore entusiasmanti specialmente per chi è abituato al suono sterile e piatto dei compatti. Quindi, alla fine, indipendentemente da tutto, lasciate perdere le soluzioni integrate monomarca e, se avete pochi soldi...almeno, non buttateli, dopotutto casse da 15 euro di un PC producono quasi lo stesso suono di un sistema monomarca.

Vincenzo Ferrara.
Data pubblicazione: 22/05/2007

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http://www.tnt-audio.com/

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