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Italian HM, non solo rose e fiori.

Tutti parlano dell’Heavy Metal tricolore negli anni 80 come chissà quale importantissimo fenomeno musicale, come grandissima fucina di band incredibili che, sfortunatamente, non hanno mai avuto un meritato successo per colpa del paese in cui erano nate, e, questo, per molti aspetti, è vero (ma non voglio approfondire con questo breve articolo questi aspetti storico/musicali/sociali). Ma con questo articolo non voglio decantare le lodi di questo movimento, lo ho già fatto altrove e di articoli del genere ne esistono fin troppi. Vorrei invece affrontare un lato di questa corrente musicale che nessuno mai affronta, quello che "non va giù".Diciamocelo una volta per tutte: il mancato successo di molti gruppi italiani degli anni 80, seppur bravi, fu unicamente da imputare alla loro assoluta imparagonabilità stilistica nei confronti di band emerse da paesi con una tradizione rock molto più forte e salda. L’alone di culto creatosi intorno a molte embrionali band ed i prezzi dei dischi con i quali sono venduti in giro sono assolutamente sproporzionati. Se addirittura ho sentito qualcuno dire che i Vanexa erano meglio dei Saxon, allora qualche meccanismo deve essersi assolutamente inceppato nella lucidità della nostra mente critica. Accettare quindi la capacità e la bravura (a volte ineccepibile) di molti gruppi italiani anni 80 è quanto mai doveroso, crogiolarsi la mente ed affrontare filosofiche discussioni sul loro mancato ed inspiegabile insuccesso internazionale è oltremodo ridicolo. L'Italian Heavy Metal anni 80 oggigiorno è diventato, nella maggior parte dei casi, una mera speculazione. Ex musicisti gelosi della loro cassettina Z, tapes riregistrati di misconosciuti demo venduti anche a cifre non tanto modiche, per cosa? Per un botto di materiale mediocre nella migliore delle ipotesi? Ma siamo pazzi? Emblematico un caso che di recente mi è capitato. Un mio amico mi ha chiesto una cassetta di una demo di un gruppo italiano misconosciuto che non era mai approdato nemmeno al full lenght. Perchè lo ha chiesto a me? Semplice: da un membro di questa band si è visto rifiutare la richiesta di una semplice registrazione di quel demo. Ma siamo pazzi? Manco gli avesse chiesto la pergamena dell’isola del tesoro! O addirittura di un altro amico che fu malamente rimproverato da un musicista di una cult metal band anni 80 perchè stava ascoltando i pezzi della sua demo su una cassetta copiata (vista l'inesistenza di CD originali, ma solo LP). Ma scherziamo? Avrebbe come minimo dovuto ringraziarlo perchè stava ascoltando con passione un album che avrà avuto al massimo 10 apprezzamenti nella sua esistenza. Vorrei sottolineare che il mio discorso non è totale, ma alquanto generalizzato perché, fortunatamente, non tutto è così. Tuttavia c’è da ammettere che questa parvenza di arrogante cultismo, nella stragrande maggioranza dei casi esiste ed è tanto palpabile quanto ingiustificata. Musicisti che non hanno mai inciso mezzo EP che rifiutano di farsi intervistare, band con alle spalle mezzo demo sfigato che per essere invitate a suonare ad una serata live non richiedono solo il rimborso spese ma addirittura congrua parcella economica, musicisti e giornalisti dell’epoca che, alla richiesta di UN pezzo di un disco straperso nei meandri dell'ignoto ti rispondono “no grazie, non vogliamo divulgare questo raro materiale”. Raro materiale? Nemmeno si trattasse di un ipotetico disco dei Judas Priest mai inciso! Ma si rendono conto questi personaggi che dovrebbero SOLO ringraziare questi ragazzi, queste persone, che con le loro ingenue richieste mostrano di nutrire un grande interesse per questo minimale movimento? Un interesse che andrebbe come minimo 1) ricambiato mostrando rispetto, 2) coltivato. Ma chi volete che calcoli queste band? Saremo in massima una decina ad apprezzarle e con tutto ciò molti ragazzi che nutrono davvero interesse vengono trattati con questa inaccettabile sufficienza da rock star per dei dischi che hanno venduto si e no 100 copie 2 decadi fa. Mi sento in diritto di fare un discorso del genere perchè sono una persona che ha supportato, supporta e supporterà totalmente la scena Heavy Metal tricolore e che sarà sempre fiero di farlo. Quindi come ho speso (e spenderò sempre) fiumi e fiumi di parole positive per promuovere uesto movimento, una innata sincerità mi obbliga anche ad esporre un'idea negativa a riguardo. Se penso a signori come Jhon Blackwing (dei cult metal heroes canadesi Thunder Rider) che, se gli chiedi A, ti spedisce a casa A + B e C in regalo, a musicisti come Jeff Ulmer ecc...ecc.. ma anche a personaggi italianissimi come Menario (Martyria), il giovane Concoreggi (Battleroar) che prima di essere supportati, supportano i loro fans con rispetto e disponibilità, e poi penso a certi comportamenti tenuti da una gran parte dei musicisti italiani di quel periodo non mi viene che pensare che ci vorrebbe un serio e sensato "ridimensionamento". Come amava dire il grande Antonio De Curtis...Ma ci facciano il piacere…ci facciano….


Vincenzo Ferrara 27/05/2006