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Il giornalismo musicale odierno

Breve analisi nel mondo del giornalismo musicale rock.


Radici dell'odierno giornalismo musicale.

Come ho scritto nella recensione di Come Let Us Reason di Roby Duke quache tempo fa, se le major hanno distrutto questo stile musicale (mi riferisco in particolare all'AOR) negli anni 90, la stampa ne ha decretato il definitivo affossamento. Dopo i fasti gloriosi dei giornalini specializzati negli anni 80 e dopo gli ultimi barlumi di gloria nei primi anni 90, la stampa musicale ha cominciato ad ignorare, tranquillamente, la strangrande maggioranza di certi lati di questa musica. Il Westcoast/AOR è stato tranquillamente abolito, decine di nomi maestosi degli anni 80 incredibilmente cancellati. L'hi-tech/AOR è stato volgarmente spacciato per pop music, è stato ridicolizzato, distrutto...quando era trattato con massima competenza e lode negli anni 80. Un certo filone di stampa, specialmente europea, ha cominciato un'opera di lenta distruzione musicale; non solo, ha cominciato a stravolgere i canoni dell'AOR, mischiando Hard Rock scandinavo con AOR, AOR con pop, e creando una situazione di confusione così profonda che è diventata, oggigiorno, quasi un dogma. Interi filoni di AOR music sono stati spazzati via senza il minimo rispetto. Ignoranza dettata da primordiali scelte redazionali sotto l'influenza delle grandi major non è certo giustificazione alcuna. La stampa dalla seconda metà degli anni 90 ha contribuito a far dimenticare invece di preservare ciò che negli anni 90 il mercato ha distrutto. Immaginate ora una stampa odierna diretta figlia di questa stampa: disastroso.

 

La stampa "on web".

Ho ricevuto molte mail ultimamente da parte di persone che hanno scoperto questo sito cercando gruppi AOR (I-Ten, D. Roberts, Beau Geste, ecc...) su Google. Ciò mi fa riflettere su una questione che, comunque, è ampiamente risaputa: nonostante ci siano decine e decine di webzine che affollano la rete, tutte, e sottolineo tutte (anche quelle un pò più specializzate) si limitano a trattare i soliti nomi dell'AOR. Il 90% dei gruppi e degli artisti oltremodo fondamentali per questa musica (e orgogliosamente trattati su questo sito) è, tranquillamente, ignorato. Purtroppo il problema è semplice: la grandissima parte dei gruppi che hanno fatto la storia di questa musica non li si conosce. Il problema non sono i lettori che sanno poco o nulla: questi, quando sono alla sincera ricerca di informazioni (con tutte le più sincere intenzioni di documentarsi seriamente), fanno semplicemente quello che è giusto fare: documentarsi; il problema è invece di chi, quelle informazioni, è tenuto a darle con competenza. Purtroppo con Internet chiunque può improvvisarsi giornalista da un giorno all'altro. Ho conosciuto, personalmente, ragazzini che, dopo aver scoperto l'Heavy Metal o l'Hard Rock ed aver scaricato 500 dischi in MP3 in 2 mesi, si sono ritrovati, dopo un anno, come redattori delle più disparate webzine. Ora immaginate una persona del genere con che competenza possa trattare seriamente di musica (che, ribadiamolo, è una faccenda seria). Le webzine, purtroppo, pullulano di questi soggetti. Inoltre la folle corsa ai lettori, ai promo, ai pass e a quant'altro rende, il tutto, molto più antiprofessionale di quanto già non sia. Si scrive, purtroppo, più per la gloria di spargere il proprio nome sulla rete, di presentarsi ad un concerto con il cartellino della stampa che per la vera e profonda passione dettata da questa musica. La superficialità con cui sono affrontati, purtroppo, certi generi e, in particolare, l'Adult Oriented Rock è agghiacciante. Nascono presunti guru da un mese all'altro, la saccenza diffusa nell'ambiente è sconfortante. Ho ritrovato, senza far nomi, addirittura come curatore di una rubrica sull'AOR e sull'Hard Melodico un giovane che fino a 12 mesi fa mi chiedeva via email quale disco dei Survivor comprare. Tutto ciò è bello, ok, la possibilità di scrivere è fantastica, vero, ma il lettore? Personalmente non mi sono mai, e sottolineo mai permesso di trattare qualcosa in modo serio quando non ne fossi stato perfettamente documentato (e se comunque avevo voglia di scrivere su un argomento di cui sapevo poco lo ho sempre premesso a caratteri cubitali). Il lettore che cerca informazioni serie su Internet non farà altro che ottenerne di superficiali, una sorta di perpetuazione di uno stato di ben celata ignoranza che si tramanda di anno in anno. Ho conosciuto decine e decine di giornalisti, redattori, e su cento persone posso tranquillamente affermare senza la MINIMA esagerazione che saranno 4 o, massimo, 5 in grado di trattare seriamente certi argomenti (come l'Heavy Metal, l'Hard Rock e l'AOR) in un ambito giornalistico.


La stampa cartacea.

Se la stampa web soffre del gravissimo problema delle selezioni inesistenti, la stampa giornalistica non ne è certo esente, anzi, riesce a risultare anche peggiore (perchè dobbiamo anche pagare per leggerla, per la serie: oltre il danno, la beffa)). Solo, semplicemente, il tutto è ridimensionato nel numero. Se sul web esistono 50 webzine e 500 redattori, sulla carta esisteranno 5 giornalini e 50 redattori. Se, comunque, sul web in quei 500 redattori è magari statisticamente più facile trovarne uno davvero in gamba (anche se più difficile scoprirlo), sulla carta è tutto più semplificato. Durante la mia permanenza alla caporedazione di un noto portale italiano, ho ricevuto, in un paio di occasioni, l'invito per scrivere su un giornale, invito sempre cortesemente e fermamente rifiutato. Ritengo i giornalini odierni un vero disastro, dove si costruisce giorno dopo giorno la distruzione totale dell'hard'n heavy music. Non solo nelle redazioni vi si concentrano un gran numero di persone cresciute a pane ed mp3, ma addirittura individui che non sanno nemmeno impostare un discorso in maniera grammaticalmente corretta. Se questo è giustificabile nel lato web, risulta davvero inaccettabile da un punto di vista cartaceo dove ci si attenderebbe un minimo di professionalità. Il problema comune anche ai giornali cartacei è che i vari redattori non sono giornalisti, ma per lo più giovani improvvisatisi tali. La qualità dei giornali cartacei non supera quella di una buona webzine, e, nella media, è quindi parecchio scadente. Anche in ambito cartaceo la stampa "hard'n heavy" vive in una situazione di inaspettata amatorialità. Più volte sono rimasto scandalizzato da articoli letti sulla musica AOR che un mio affezionato lettore mi scannerizza ed invia via email ogni tanto. Scandalizzato dalla puerilità e dalla superficialità con cui certi temi sono stati trattati. Come può, a fronte di una così disastrosa visione delle cose, svilupparsi una seria cultura musicale in questo ambito in Italia?


HardnHeavy.it

Quando ho creato questo piccolo sito lo ho fatto perchè volevo assolutamente parlare di questa musica nella più totale libertà di pensiero; quando ho creato questo sito ho scelto di non accettare collaborazioni se non sporadiche e da parte di poche selezionate persone, di non accettare NESSUNA forma di promo, di non recensire demotape. Ho creato questo sito con l'unico e solo scopo di portare avanti una preservazione culturale che si agganciasse direttamente ai gloriosi anni 80. Quando più di due anni fa creai la rubrica, mai e poi mai mi sarei aspettato che oggi sarei stato qui a scrivere questo aerticolo spinto dai 14mila accessi registrati. Certo, molti lettori saranno approdati su queste pagine e filati via scandalizzati non appena letto certi concetti e certe recensioni (tra le quali quella degli Harem Scarem). E' giustissimo, ognuno è libero di credere nelle proprie convinzioni. Ma ho avuto l'impressione che molte persone hanno più paura di mettere in discussione la loro mentalità radicata in anni di falsi dogmi anzichè cercare di analizzarne una nuova. Se io stesso non mi fossi messo in discussione anni fa, se non avessi avuto l'umiltà di imparare e non parlare, forse questo sito non sarebbe mai esistito, forse quel pugno di lettori che mi ha scritto ringraziandomi di aver fatto scoprire loro artisti come Dakota, David Roberts o I-Ten questi artisti mai li avrebbero scoperti. Ebbene, è questo che mi fa uscire assolutamente vittorioso nei confronti di chi ha denigrato ciò che scrivo. L'aver fatto conoscere una di queste band ad un pugno di persone è la vittoria più grande e la legittimazione più forte di tutto ciò che negli anni ho scritto. E anche se quelle persone fossero solo 10, anche se fossero 5, o addirittura 1, posso tranquillamente affermare che lo scopo di Hardnheavy.it è riuscito...ed è l'unico scopo per il quale ho sacrificato tempo e risorse per questo piccolo progetto: preservazione culturale. Se anche solo uno dei lettori grazie ad HardnHeavy ha scoperto uno dei classici dimenticati del genere, allora il tempo speso, l'impegno, il sudore, nulla è stato vano. Non mi importa la pubblicità, nè m'importa dei soldi, non mi importa nemmeno della scena odierna, non mi frega nemmeno delle band emergenti...mi importa solo tributare un genere fin troppo bistrattato in anni ed anni di folle e deleteria stampa. Credo che un grazie, a tutti i miei più fedeli lettori che hanno dato un senso concreto a tutto ciò che ho scritto, sia un atto dovuto.

 


Vincenzo Ferrara.
Data pubblicazione: 15/08/2008